“Poche idee e rigorosamente confuse, è quello che si percepisce dalle parole del sindaco Conte in merito all’apertura del centro Sprar – lo rende noto il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Luciano Cavaliere. Confusione dovuta soprattutto ad una palese contraddizione del Sindaco sanvitese che nei mesi precedenti non aveva perso occasione per ribadire a gran voce della propria contrarietà per l’apertura di un centro di accoglienza nella città normanna e ricordata, troppo spesso in modo enfatico, da alcuni cittadini sui social. Eppure tutti i giornali da giorni parlano della disponibilità, per meglio dire della candidatura, offerta dall’Amministrazione per l’apertura di nuovi centri Sprar. Il Comune si candida senza sapere dove aprire questi centri, cioè offre la propria disponibilità alla Prefettura ad ospitare delle persone ma nel frattempo si rivolge ai sanvitesi, anche sui social addirittura con toni da ammonimento, chiedendo di offrire le proprie abitazioni perché è l’unica cosa da fare, perché nessuno capisce nulla di immigrazioni e soprattutto perché il Ministero dell’Interno paga il fitto. Insomma il Comune da la disponibilità senza avere disponibilità, è un po’ come se il PSG nel momento in cui ha offerto al Barcellona i 222 milioni per Neymar contemporaneamente avesse detto ai tifosi, stiamo comprando Neymar ma voi dateci i soldi per pagare la clausola (forse il paragono calcistico potrebbe essere non compreso da chi, per propria ammissione, non è uomo di sport). Ma ammesso che qualcuno sia interessato dal lato economico della faccenda e dia la propria disponibilità, anche se per coerenza dovrebbero essere proprio il Sindaco e gli assessori in primis a dare l’esempio ospitandoli nella propria abitazione gratuitamente, invece di lamentarsi che “i cittadini non capiscono niente in materia di immigrazione”, ci faccia capire come si pensa poi di integrare queste persone. Il Sindaco sa dirci ad oggi quanti sono gli immigrati che vivono già nella nostra città in abitazioni private? Chi sono, come si chiamano, cosa fanno? Esiste un’anagrafe o un censimento? In quanti vivono sotto lo stesso tetto? Come vivono? Hanno cibo a sufficienza? Come pagano le utenze? Hanno un lavoro regolare o sono preda della malavita e dello sfruttamento? Insomma il sindaco ci dia indicazioni chiare su chi già c’è prima di parlare dei futuri arrivi, anche perché noi eravamo rimasti al “ci metto la faccia, vi dico che gli immigrati non verranno” o “San Vito ha già dato” poi un cambio drastico di posizione, sarà forse la linea politica del PD ad indurre i propri amministratori ad accettare coattivamente l’apertura dei centri di accoglienza? Su una cosa condividiamo la sua analisi, ha ragione quando dice che il problema dell’immigrazione è un problema che coinvolgerà non solo l’Italia ma tutta l’Europa per i prossimi 10/20 anni, ma lo ribadiamo per l’ennesima volta non è aprendo strutture, ammassando persone e pagando cooperative che il problema può essere affrontato e ne tanto meno autorizzando gli sbarchi solo nei porti italiani, così come voluto dal Governo Renzi, quel Renzi che guarda caso adesso, a ridosso dalle elezioni, sostiene che bisogna aiutarli a casa loro. Vista la celerità data nel rispondere ad alcuni utenti sui social – conclude Cavaliere – adesso anche noi aspettiamo risposte, anche perché evidenziare al Prefetto una mancanza di controllo del territorio, sarebbe negativo non solo per questo Sindaco e questa Amministrazione ma per l’intera cittadinanza;”