Intervento dei Carabinieri Forestali della Stazione di Ostuni, che hanno posto sotto sequestro preventivo penale un’ area di circa 3,50 ettari, recintata, all’ interno del complesso residenziale di Rosa Marina, in cui venivano sistematicamente accumulati ed abbandonati rifiuti speciali di ogni tipo, anche pericolosi: materiali da demolizioni edili, pneumatici fuori uso, plastiche, bombolette spray, elettrodomestici, parti di autoveicoli, lastre di ondulato in cemento-amianto.
Questi cumuli erano stati in parte dati alle fiamme, per cui i militari sono sopraggiunti ed accertato la situazione di degrado ambientale, procedendo di iniziativa a sigillare l’ area, ad evitare il peggioramento dello stato dei luoghi, denunciando altresì l’ amministratore unico della società di gestione dei terreni, C.P., di anni 53, di Ostuni, a cui è stato contestato il reato di attività di gestione di discarica non autorizzata, destinata anche soltanto in parte all’ illecito smaltimento di rifiuti pericolosi, secondo il dettato dell’ art. 256, comma 3, del “Codice dell’ Ambiente” (decreto legislativo n. 152 del 2006), con deferimento alla Procura della Repubblica di Brindisi.
Per questa fattispecie di reato la pena prevista è dell’ arresto da 1 a 3 anni congiuntamente ad un’ ammenda da 5.200 a 52.000 euro. Si ricorda che, poiché nella discarica erano presenti anche rifiuti pericolosi, non è stato possibile applicare le norme dettate dalla legge 68 del 2015, che hanno introdotto un regime di favore per “ravvedimenti operosi”, con il ripristino dello stato dei luoghi entro termini prescritti, ma solo per rifiuti non pericolosi, consentendo al trasgressore di definire in via amministrativa la violazione di legge.