“Schiaffi sulla testa, sulle guance e sulle natiche ai bimbi ospiti nella Scuola dell’Infanzia “New Fantasy” a “…numerosi bambini in tenerissima età” affidati alla donna che li frequentava “…per ragioni di custodia, vigilanza, educazione ed istruzione”, …li strattonava e/o li spingeva provocandone in più occasioni la rovinosa caduta in terra, li umiliava, ingiuriava e minacciava” così si legge nella ordinanza di custodia cautelare ai domiciliati per una educatrice brindisina, G.T. di 67 anni, che lavorava presso l’asilo dei Cappuccini.
Le condotte violente e umilianti si sono protratte fino al mese di luglio del 2017.
Nella prima mattinata di oggi 06.09.2017, gli investigatori della Specializzata Sezione Reati Contro la Persona della Squadra Mobile di Brindisi – che ha curato, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, la delicata indagine flash in argomento – hanno rintracciato la destinataria della misura, sottoponendola agli arresti domiciliari così come disposto dal G.I.P. nel provvedimento restrittivo emesso.
Agli inizi dell’anno corrente, presso una scuola dell’infanzia brindisina del quartiere Cappuccini, cominciava a farsi strada il sospetto che ad alcuni bimbi, affidati alle cure ed alla vigilanza di una educatrice, venisse riservato un trattamento che esulava le normali forme di intrattenimento di quei piccoli ospiti.
I bambini, in particolare, pareva ricevessero gratuiti insulti e ingiustificate percosse che, attesa la loro tenera età, difficilmente potevano venire in evidenza se manifestati o esplicitati dagli stessi pargoli i quali, notoriamente, sono spesso soggetti a provocarsi, mentre giocano, segni di ogni genere che dissimulano poi le conseguenze di azioni eventualmente più vigorose nei loro confronti.
Al fine di operare le necessarie verifiche ed appurare se condotte del tipo sospettato si consumassero nella Scuola dell’Infanzia interessata, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, la Squadra Mobile di Brindisi intraprendeva una mirata e meticolosa azione investigativa di riscontro.
Lo spaccato emerso, così come ricostruito con le indagini, trovava la piena condivisione del locale Ufficio di Procura che – nella persona del P.M. titolare delle indagini – tempestivamente richiedeva al Giudice per le Indagini Preliminari di valutare l’emissione di una urgente misura di natura cautelare che potesse porre un freno alle azioni attuate dall’educatrice nei confronti delle tenere creature.
Ultimate le formalità di rito e dato avviso al Pubblico Ministero che aveva richiesto l’applicazione della misura cautelare, la G.T., come già accennato, veniva tradotta presso la propria dimora per ivi permanere, in regime di arresti domiciliari, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria, con divieto di dialogare con persone diverse da quelle che con lei convivono o l’assistono.