E’ attuale la notizia dei tagli al Servizio di Assistenza Scolastica, nel territorio provinciale e nella città che avranno un peso sulla qualità del Servizio stesso che fino allo scorso anno scolastico ha permesso ai bambini e agli adolescenti disabili di frequentare la scuola ed essere inclusi ed integrati.
Fino allo scorso anno era garantito un operatore su 3 alunni, con i tagli attuali viene garantito 1 operatore su 5.
Purtroppo parliamo di numeri ma non di bambini/adolescenti, di lavoratori e di famiglie che sono le vittime innocenti di tale disastro.
Ma chi sono gli alunni disabili? Sono alunni e adolescenti spesso identificati in un aggettivo “Disabile” che descrive una condizione di svantaggio dovuta a situazioni organiche e sociali. Gli addetti ai lavori (medici e operatori di Servizi territoriali), classificano tale svantaggio in lieve, moderato, grave e gravissimo al fine di elaborare un profilo dinamico funzionale per far si che il bambino subito dopo la diagnosi, possa attraverso attività scolastiche ed extrascolastiche, raggiungere obiettivi che gli consentano di avere una buona qualità di vita.
Chi sono gli Assistenti Scolastici? Sono Operatori Socio Sanitari e/o Educatori, che vivono da sempre una condizione di precariato e lavorano con dedizione e passione per € 7,00 lorde circa, tra i mille problemi che ha la scuola, la famiglia e la Cooperativa per cui lavorano.
Chi sono i genitori di questi bambini? Sono persone che hanno un lavoro, che molto spesso lo perdono o lo abbandonano per seguire il figlio e per sopperire la carenza di servizi , e vivono una situazione di continua allerta, di speranza, non possono permettersi di ammalarsi perché in molti casi non sanno chi può prendersi cura del proprio figlio, e vivono in continua discussione presi dal non sentirsi mai abbastanza. La Scuola per questi genitori rappresenta la prima “Finestra sul Mondo” dove il proprio figlio può vivere un’esperienza di inclusione e incontrare altri bambini, insegnanti e operatori che possano offrirgli un supporto diverso da quello genitoriale.
Poi ci sono le Istituzioni, dove all’interno operano Professionisti che sono “persone”, dove fino a poco tempo fa erano capaci di ascoltare ed attivare interventi efficaci che hanno reso per 30 anni la nostra Nazione il fiore all’occhiello d’Europa per le politiche d’inclusione sociale dei bambini e delle persone disabili. La crisi economica associata all’ossessione di uniformarci agli altri paesi (soprattutto nei difetti), molto spesso hanno reso le Istituzioni asettiche perché preoccupati solo di risparmiare e di rientrare nei budget, e hanno portato molto spesso a fare dei tagli proprio dove non ci dovevano essere. Un esempio recente nella Regione Puglia lo abbiamo con gli FSE avvisi 1 e 2 2015 dove sono stati stanziati fondi per il pubblico di 15.877.875,66 e per il Privato Sociale 7.500.000,00 Euro che uniti ai finanziamenti dell’avviso 3/2011 , dove sono stati stanziati € 25.000.000,00, hanno visto la realizzazione di tante infrastrutture che stanno diventando “Cattedrali nel Deserto”, perché la Regione con i tagli imposti dal governo non ha i fondi per pagare rette e/o Servizi che la Persona residente nel territorio Regionale non può autofinanziarsi.
Ritornando al cuore del Problema attuale ed urgente perché siamo alla vigilia dell’apertura delle Scuole, questi tagli sono gli effetti della “Buona Scuola di Renzi” dove l’Inclusione degli Alunni disabili non viene molto presa in considerazione, e non perché gli alunni disabili non esistono per i miracoli della Buona Scuola, anzi la percentuale degli alunni disabili aumenta così come aumentano le disabilità gravi quali l’Autismo che necessita di interventi Scolastici ed extrascolastici che richiedono alta specializzazione .
Il Governo Centrale è preoccupato di non spendere e fa ricadere le responsabilità dei tagli al Servizio di Assistenza agli Enti locali introducendo l’alibi del “Nei limiti delle Risorse Disponibili”, questa frase ormai di moda ormai è usata da tutti e in tutti i contesti dove si parla di Servizi alla Persona, determinando una crisi del Terzo Settore davvero grave, ricordiamo che i lavoratori che lavorano nel Settore dei Servizi Socio Sanitari e Socio Assistenziale, solo in Puglia sono 7.800, Brindisi e Provincia sono circa il 27%.
A tutti coloro Referenti dei servizi che sono così bravi a fare tagli vorremo ricordare una recente sentenza della Corte Costituzionale , la 275/16, che si esprime in questi termini “ E’ la garanzia dei Diritti incomprimibili ad Incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione”, con queste parole condanna la Regione Abruzzo e la Provincia di Pescara.
COORDINAMENTO CITTADINO ART. 1 MDP BRINDISI