Era aprile di quest’anno quando presso i locali dell’ex Ospedale Di Summa, veniva inaugurato il CAT, Centro territoriale per l’Autismo. Una realtà che ancora mancava a Brindisi come in molti altri comuni pugliesi. Un faro per le tante e purtroppo sempre più numerose famiglie di ragazzi autistici. Dopo quella pomposa inaugurazione, alla presenza di tutte le cariche della Asl e rituale taglio del nastro, il buio totale. Del CAT e di quello che offrirà alle famiglie e agli autistici brindisini, al momento non è dato sapere nulla se non che si sta provvedendo a formare le figure professionali che dovranno operare. Insomma è un po’ come aver blindato un contenitore che al suo interno è ancora vuoto. Nel frattempo si avvicina un altro anno scolastico, le famiglie sono alle prese con mille problemi legati anche alle drastiche riduzioni riguardanti il servizio di assistenza nelle scuole ed in più non sanno a chi rivolgersi per garantire percorsi riabilitativi ai propri figli. Alcune famiglie sono state anche “scaricate” dalle strutture riabilitative private del territorio che, giustamente si tirano indietro sapendo che ora esiste un CAT. La confusione regna sovrana e a pagarne le spese sono anche questa volta, i più deboli e indifesi. Le famiglie saranno costrette ancora una volta, e a questo punto non si sa per quanto tempo ancora, a farsi carico delle spese per le terapie private. L’autismo è un disturbo che non ammette ritardi e perdite di tempo, intervenire tempestivamente e con continuità garantisce una qualità di vita migliore a questi ragazzi e bambini. Il CAT in realtà dovrebbe prendere in carico il soggetto autistico, dalla diagnosi e per tutto il corso della vita. “Il Centro Autismo della ASL BR garantirà interventi clinici nella minore età nelle aree di neuropsichiatria infantile, psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza, logopedia, psicomotricità, nonché interventi riabilitativi e a sostegno della integrazione scolastica e socio pedagogici. Nel CAT opererà altresì una equipe multiprofessionale che si occuperà dei programmi di interventi e riabilitazione dell’autismo nella età adulta”: Si leggeva così nel comunicato della Asl il giorno dell’inaugurazione. Al momento l’unica certezza è che c’è ancora tanto da fare a partire dalle piccole cose: del CAT non c’è traccia neanche sul sito istituzionale della Asl e la voce CAT o Centro Territoriale per l’Autismo non è neanche indicizzata sui principali motori di ricerca. E’ superfluo aggiungere altro…..