La dr.ssa Francesca Giannone, Psiconcologa presso l’ospedale Perrino di Brindisi ci parla di un servizio fondamentale per le donne operate al seno di cui il Comitato Andos di Brindisi dispone. E’ lo Sportello d’Ascolto Psicologico diretto dalla professionalità, competenza e sensibilità della dr.ssa Giannone.
Da dove nasce l’idea progettuale?
“L’idea progettuale dello Sportello d’Ascolto Psicologico e di Informazione nasce da un bisogno avvertito durante la mia attività lavorativa all’interno dell’Unità Operativa di Chirurgia Senologica del P.O. “Perrino” di Brindisi diretta dal dr. Stefano Burlizzi.
Il “peso” più grosso, oltre a quello fisico, che le donne sembrano avvertire nella loro storia di malattia è quello di sentirsi psicologicamente abbandonate dopo una diagnosi di tumore al seno, specie se avanzato e durante l’iter terapeutico. Insomma, la mia idea era quella di “costruire una rete” tra ospedale ed associazione per potenziare il supporto psicologico alle pazienti operate al seno, ma soprattutto creare un punto di riferimento importante, in un momento così difficile. Così ne parlai con la presidente dell’associazione Andos Comitato di Brindisi, la dr.ssa Mirella Tondo e le proposi questo progetto esordendo: “Perché non replicare sul nostro territorio quanto già istituito in altre realtà d’Italia, cioè predisporre uno sportello d’ascolto psicologico per le donne operate al seno?
La presidente fu molto entusiasta e così partimmo coi lavori”.
Da quanto tempo opera il servizio di sportello d’ascolto psicologico e di informazione?
“Lo sportello, oramai è un servizio fondamentale tanto da essere attivo da due anni. Negli ultimi mesi sono sempre di più le donne che vengono a trovarci. Lo sportello psicologico non è l’unico progetto in corso, ve ne sono altri partiti simultaneamente”.
In cosa consiste lo sportello?
“Consiste in un sostegno psicologico globale, non solo alla donna operata al seno ma anche ai suoi caregivers.
La malattia compromette l’integrità della donna minandola nella sua femminilità e a volte la sola terapia farmacologia non è sufficiente. Occorre molto di più: una presenza “umana” , tangibile, attenta ed empatica.
Tutto ciò per aiutare la donna a superare quello che viene definito disturbo dell’adattamento.
Si tratta di un disagio che si manifesta con sintomi propri dell’ansia e della depressione, conseguenti ad una situazione di stress emotivo molto elevato e protratti nel tempo”.
Qual è l’obiettivo dello sportello?
“La malattia è uno dei modi in cui la vita ci toglie il tappeto da sotto i piedi”.
“Ansia, depressione sono questi i disagi psicologici che spesso si riscontrano in donne che hanno ricevuto una diagnosi di tumore al seno. L’obiettivo che si prefigge questo servizio è appunto quello di aiutare ed accompagnare la donna ad imparare ad accettare i cambiamenti fisici e a migliorare la qualità della vita”.