L’IMPEGNO DELLA SOCIETA’ AGRICOLA TENUTA LO SPADA: CONTRIBUIRE A RILANCIARE LA VITIVINICOLTURA BRINDISINA

Mercoledì 12 luglio nel proprio vigneto alle porte di brindisi, in zona Cillarese,

“Tenuta lu Spada” presenterà agli operatori del settore, alla stampa e agli amici, il proprio programma vitivinicolo  aziendale e il primo vino rosato “Tuffetto”, vendemmia 2016.

A illustrare il programma e il primo “nato”, sarà il sottoscritto , amministratore della società, Emanuele Demilito, agronomo aziendale,Pino Deluca, giornalista enogastronomico, Giuseppe Pizzolante Leuzzi, consulente enologo della azienda. Per l’occasione la cooperativa sociale Oltre l’Orizzonte presenterà il rapporto di collaborazione instauratosi con Tenuta lu Spada, nella realizzazione, gestione e raccolta dell’orto solidale e la “gioia” della vendemmia 2016 e che sarà riproposta per le  prossime raccolte delle uve.

La società agricola Tenuta Lu Spada è stata  fondata nel 2015 acquistando due appezzamenti di terreni in agro di Brindisi nelle contrade Cillarese-Scalella e Torre Mozza, una parte  già coltivati a vigneto e una parte, quella restante, destinata a impianti nuovi già realizzati e in corso di realizzazione. L’obiettivo è quello di recuperare e valorizzare una specifica e consolidata vocazione vitivinicola di Brindisi e dei  suoi vitigni autoctoni.

Il Negroamaro è predominante in sei ettari di vecchi vigneti e si esprime al meglio delle sue caratteristiche in una parte di essi in un impianto allevato ad alberello di oltre 50 anni. Sulle altre superficie sono stati messi a dimora vitigni di negroamaro, di malvasia nera di Brindisi, di susumaniello, di fiano minutolo, di vermentino e di primitivo.

I vecchi e i nuovi vigneti rappresentano l’impegno della società per far tornare alla vecchia vocazione viticola terreni di “terre rosse” che storicamente sono state, per il territorio brindisino, una vera ricchezza anche se il più delle volte riconosciuta e valorizzata altrove.

Tenuta Lu Spada, sin dalla sua costituzione, ha l’obiettivo di produrre uve da vitigni autoctoni ricorrendo a pratiche di coltivazione biologica e a tecniche di conduzione tese ad unire tradizione brindisina e innovazione. I vigneti che si trovano vicini ad una città di mare, com’è Brindisi, usufruiscono di un clima favorevole e mitigato dalle brezze marine e da quelle delle acque dolci del bacino della diga del Cillarese che dista meno di 400 metri dalle vecchie e nuove vigne.

I vigneti della contrada cillarese-scalella si estendono per 15 ettari e danno vita ad un paesaggio agrario viticolo che recupera tradizione, introduce innovazione e crea le condizioni per un nuovo rapporto tra la città di Brindisi e la sua campagna.

In questo vecchio e nuovo paesaggio viticolo la società ha deciso di realizzare una propria cantina enologica per consentire di prestare sia alla stessa che alle vigne che la circonderanno le attenzioni appropriate per produrre vini a cui far raggiungere elevati livelli di qualità. Tale scelta è stata pensata anche per avviare sul territorio brindisino le  pratiche e le opportunità, già consolidate in altre parti d’Italia, dell’enoturismo.

Inoltre, il rispetto e la ricostruzione della biodiversità del territorio viticolo brindisino, le caratteristiche pedologiche del terreno, le condizioni climatiche, la scelta dei vitigni autoctoni, rappresentano, per la società, una condizione e un’occasione  per il territorio, per la salvaguardia delle sue tradizioni e per la valorizzazione di tutte le sue potenzialità vitivinicole fino a poter raggiungere,in unità con gli altri produttori,  le condizioni per una DOCG Brindisi.

Con la  vendemmia 2016 tenuta lu spada  ha realizzato e imbottigliato, con la consulenza dell’enologo Giuseppe Pizzolante Leuzzi, il suo primo vino rosato “Tuffetto”. Ci siamo voluti richiamare proprio alla tradizione enologica salentina e agli aspetti naturalistici e paesaggistici dei terreni dove insistono le vigne di negroamaro. Tuffetto infatti è il nome di un uccello acquatico che sverna e nidifica nelle acque dolci del cillarese

La società dalle stesse uve ha prodotto due vini rossi DOC BRINDISI ancora in fase di affinamento e invecchiamento di cui uno  sarà pronto per ottobre 2017 e l’altro portato in riserva, per la primavera 2018. Le etichette richiameranno il valore e l’impronta del vino di Brindisi nella storia del Mediterraneo.

Con la vendemmia 2017 la società è impegnata a presentare nuovi vini che utilizzeranno le varietà delle uve dei vecchi e nuovi vigneti con un programma ambizioso. Produrre vini di qualità in filiera corta e da agricoltura biologica; riannodare i fili della storia coniugando passato e presente; aiutare il territorio a perseguire un nuovo equilibrio di ordine economico, sociale, ambientale, etico e culturale, a partire dal lavoro e dai  lavoratori, dalla loro professionalità e competenza e dalla loro passione senza di cui il vino non sarebbe tale e di qualità. Ne dovrebbero avere maggiore consapevolezza gli organizzatori di quei festival del vino e del negroamaro che sembrano più interessati alla “sagra”  e all’evento in se e non a rispettare le tradizioni e i sacrifici dei produttori.

Insomma un programma di riconciliazione tra patrimonio agricolo, lavoro, territorio e città, responsabile, inclusivo per dare un contributo a rafforzare e valorizzare la vitivinicoltura brindisina.

Carmine Dipietrangelo

Amministratore unico

Società Agricola Tenuta Lu Spada

 

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning