BRINDISI: LA POLIZIA INDIVIDUA E ARRESTA PRESUNTO SCAFISTA TRA I 402 MIGRANTI SALVATI DA “ECHO” GIORNI FA

Ieri gli operatori delle Squadra Mobile di Brindisi, in stretta collaborazione con lo specializzato Team di Frontex, hanno individuato e arrestato uno degli scafisti del “viaggio della speranza” dei 402 migranti tratti in salvo nel Canale di Sicilia dalla torpediniera “Echo” attraccata poi a Costa Morena dove gli stranieri, tutti sud-sahariani, sono sono stati interrogati fornendo le informazioni necessarie a risalire a uno dei “facilitatori” della traversata. Gli investigatori della Mobile, in collaborazione con i colleghi omologhi di Frontex, hanno individuavano così il venticinquenne nigeriano Davide Kiv, che secondo la ricostruzione dei fatti, avrebbe guidato un natante carico di immigrati e diretto in Italia poi affondato nel corso della traversata. Tratto in salvo, era finito sulla Torpediniera “Echo” e, quindi, anche lui sbarcato a Brindisi.

Atteso il grave quadro indiziario raccolto, tempestivamente e’ stato dato avviso al P.M. di turno della locale Procura della Repubblica e, d’iniziativa, gli investigatori lo hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto per condotte riferibili al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in Italia.

Dopo la redazione dei necessari atti, Davide Kiv è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale per essere trattenuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente.

Lo sbarco è avvenuto nella mattinata dello scorso venerdì 30 giugno, intorno alle 10, presso la banchina Sant’Apollinare del Porto di Brindisi dove è attraccata la nave della Marina Militare britannica “Echo” con a bordo 402 cittadini extracomunitari di varia provenienza: Costa d’Avorio, Ciad, Camerun, Burkina Faso, Congo, Ghana, Gambia, Nigeria, Mali, Sudan, Senegal, Liberia etc.

Qui, all’arrivo della nave, erano già state approntate tutte quelle componenti (medico-sanitarie, di primo soccorso, protezione civile, di identificazione, ristoro e cura dei migranti) utili a prestare aiuto agli stranieri.

Una volta operato il necessario controllo sanitario e provveduto a ristorare gli extracomunitari, i poliziotti hanno avviato le consuete procedure di identificazione delle persone soccorse.

 

 

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