LICENZIAMENTI DI TECNOMESSAPIA – IL SEN. ZIZZA INCONTRA I VERTICI DI “LEONARDO”

 

Crisi del comparto aeronautico, 117 lavoratori a rischio licenziamento, il senatore Vittorio Zizza incontra i vertici di Leonardo.

“Ieri, 28 giugno,  presso il Senato della Repubblica, ho incontrato, su delega del Presidente di Leonardo Dott. De Gennaro, il responsabile dei Rapporti Istituzionali del gruppo, Dott. Di Tullio. Leonardo Group, attualmente in fase di riorganizzazione per il riassetto dei vertici e successivamente all’uscita dell’Amministrato Delegato Ing. Moretti, si è ripromesso di vagliare e verificare le scelte relative al comparto aeronautico messe in campo in precedenza. Intanto, le aziende dell’indotto in Puglia continuano a chiudere -spiega il senatore Zizza- I 117 dipendenti della Tecnomessapia  riceveranno a luglio la lettera di licenziamento. Nell’indifferenza totale della Regione Puglia e nel silenzio colpevole del centro sinistra regionale e grazie al lassismo del governo, un’altra azienda del settore aeronautico muore e manda a casa centinaia di lavoratori e padri di famiglia”.

“Nei mesi scorsi ho presentato, sperando di trovare un dialogo costruttivo con i vertici di Leonardo, interrogazioni parlamentari, mozioni e richieste di audizioni in commissione- dice il senatore Zizza-  Ho visitato vari stabilimenti, incontrato aziende e  lavoratori, per capire come e cosa la politica ed il governo potessero fare affinché le aziende aeronautiche avessero ancora una speranza ed affinché la strategia industriale di Leonardo non mettesse in ginocchio l’economia di un intero territorio. Le scelte fino ad aggi adottate hanno colpito non solo la Tecnomessapica, ma anche altre realtà industriali: Dema, Comer Calò, GSE, HB Tecnology, Processi Speciali”.

Il senatore Zizza, negli  incontri avuti con i vertici di Leonardo, ultimo ieri, ha ribadito come fosse vitale rivedere alcuni punti che potrebbero ridare ossigeno all’aziende dell’indotto: “ Primo fra tutti il problema della delocalizzazione: non capiamo il perchè quasi la totalità della produzione debba essere spostata in paesi come la Polonia, svuotando di fatto le aziende pugliesi. Basterebbe mantenere un 50% delle produzioni sul nostro territorio. Altro aspetto sul quale attendiamo risposte da Leonardo è capire come arginare il vincolo del 70% del fatturatoper le PMI, ovvero per tutte quelle piccole e medie imprese che rappresentano e devono continuare a rappresentare una eccellenza per il nostro territorio. La logica di limitare il fatturato al 70% per le commesse con Leonardo può essere accettabile per le grandi aziende, ma rischia di cancellare nel giro di pochi mesi tutte quelle piccole e medie realtà territoriali. Alcune sono già in cassa integrazione ed il tempo è ormai scaduto. Ora o mai più”.

Inoltre il senatore di Direzione Italia ha anche proposto la rimozione del famigerato vincolo del 70% per tutte quelle imprese che hanno un fatturato al di sotto dei cinque milioni di euro e che permetterebbe loro di non chiudere. “Da Leonardo in questi mesi ci sono giunte risposte rassicuranti sul fatto che le aziende brindisine e pugliesi non sarebbero rimaste indietro- sottolinea-  Speriamo che presto Leonardo, dopo questa fase di passaggio, possa concretamente fare qualcosa. Il tempo è contro di noi e contro i lavoratori ed urge una risposta immediata”.

“Nel contempo, il Governo e la Regione Puglia, rimasti immobili fino ad oggi, devono assumersi le proprie responsabilità e devono dare soluzioni vere a quei lavoratori che oggi hanno perso il posto di lavoro. Si dovranno far carico del loro colpevole silenzio e del loro immobilismo- conclude il senatore Zizza-  Continuerò la mia battaglia accanto ai lavoratori e alle aziende nelle sedi opportune. Il Governo convocherà a breve un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, peccato che anche in questa occasione il Pd arrivi con un ritardo di due settimane dalla data della lettera di licenziamento dei 117 lavoratori. Assurdo e inconcepibile. Attendiamo la riorganizzazione dell’azienda per richiedere un nuovo incontro con i vertici del gruppo. La priorità deve essere solo una. Salvare le aziende e preservare una eccellenza del nostro territorio, salvaguardando la tenuta economica ed occupazionale”.

 

 

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