CACCIATORI SUL PIEDE DI GUERRA: L’ASSOCIAZIONE ACCUSA UN DIRIGENTE DELLA PROVINCIA

Più di 1200 cacciatori del territorio brindisino, per voce del loro rappresentante associativo, Michele Basile, puntano il dito contro l’ex dirigente al settore Caccia della Provincia di Brindisi, rimasto in carica fino a quando il settore è diventato qualche mese fa di competenza regionale, per “la totale indifferenza – scrive Michele Basile – di fronte al Piano faunistico Venatorio, scaduto nel 2014, e da allora in regime di proroga. È bene evidenziare come tale piano sia uno strumento fondamentale di pianificazione ed uso del territorio non solo a fini venatori ma anche a fini ambientali oltreché turistici e produttivi”.

Basile, poi, esprime il perché di queste accuse. “Esiste uno studio di ricognizione – continua Basile – delle risorse ambientali e della consistenza faunistica stanziale, realizzato dall’Ambito territoriale di caccia (ATC) di Brindisi, e consegnato all’allora dirigente dell’Ufficio Caccia della Provincia, che giace impolverato in un cassetto della sua scrivania”. E poi, Basile va a elencare somme di denaro pubblico mai spese. “È bene ricordare – dice ancora l’esponente della Libera Caccia  – che già nel 2014 la Giunta Regionale, in occasione della scadenza del Piano Faunistico Venatorio, ha stanziato per  le Province la somma di € 35.000,00 per la redazione del nuovo strumento di pianificazione territoriale. Malgrado la mia associazione abbia in più occasioni sollecitato il dirigente competente,  questi non solo non ha attivato le procedure per la redazione del nuovo piano ma ha anche restituito la somma di oltre € 850.000,00 perché non si è voluto utilizzare quei soldi sul territorio a fini ambientali, preferendo invece risanare le passività della Regione. Non solo. Sono stati utilizzati €465.000,00, stornati dai fondi venatori, per recintare i terreni del parco regionale “Saline di Punta della Contessa”. Invito tutti ad andare a visionare il risultato finale, un invito speciale è rivolto agli organi di controllo, per verificare la bontà dell’operazione nel rispetto della progettualità e soprattutto la possibilità che non si sia sprecato denaro pubblico, come molti di noi ritengono”.

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