Due azioni illecite collegato ad un unico disegno criminoso: eliminare rifiuti con il fuoco, ed utilizzarne altri (scarti da demolizioni edili), per riempire uno scavo del terreno “a trincea”, su cui si sarebbe probabilmente realizzato un muro di recinzione.
Le operazioni non sono sfuggite ai Carabinieri Forestali del Nucleo Investigativo (NIPAF) di Brindisi, che hanno posto i sigilli ad un’ area di 1150 mq., nella località balneare del Pilone, in comune di Ostuni, al limite esterno del Parco Regionale delle Dune Costiere. Trattandosi di reati appena iniziati, i militari hanno proceduto tempestivamente e di iniziativa al sequestro, comunicandolo alla Procura della Repubblica di Brindisi.
Poiché il suolo è di proprietà del Comune di Ostuni, la superficie sequestrata è stata affidata in custodia giudiziale all’ Ufficio Tecnico della “Città bianca”; sono tuttora in corso indagini per l’ individuazione dei responsabili, probabilmente fra privati cittadini con interessi sulla località balneare.
I reati contestati, momentaneamente ad ignoti, sono quelli di abbandono incontrollato di rifiuti speciali e combustione illecita di rifiuti, puniti, rispettivamente, dagli art. 255 e 256-bis, comma 1, del Decreto Legislativo 152/2006 “Testo Unico dell’ Ambiente”.
Purtroppo la stagione estiva si conferma quella di maggiore allarme per abusi edilizi ed ambientali nelle zone costiere del Brindisino, interessate dallo sfruttamento turistico-balneare, per cui è massima l’ attenzione, in questo periodo, dei Carabinieri Forestali a tutela di un’ area di grande pregio naturalistico.