LA STRANA VICENDA DI INDENNITA’ VERSATE DALLA SANTA TERESA. E GLI OPERAI RESTANO A CASA…

E’ ormai noto a tutti che la società Santa Teresa (partecipata della Provincia di Brindisi) versa in condizioni economiche disastrose, frutto non tanto degli errori gestionali, quanto della crisi che ormai pervade tutte le Province d’Italia, a seguito dell’introduzione della riforma Del Rio.

La conseguenza è che i dipendenti della Santa Teresa sono a casa e il loro salario è di gran lunga inferiore a quello percepito fino a qualche tempo fa. Un motivo in più per porre in risalto quanto accaduto qualche anno fa e di cui siamo venuti a conoscenza soltanto adesso. Tutto parte nel 2009, quando una dirigente della Provincia viene chiamata a far parte del consiglio di amministrazione della stessa Santa Teresa (spesso, quando la “politica” non è in grado di esprimere propri rappresentanti, si sceglie di nominare funzionari o dirigenti degli enti interessati). Successivamente, il Presidente della Provincia fece sapere per le vie brevi alla stessa dirigente che doveva cessare anticipatamente il proprio ruolo nella Santa Teresa (Presidente del Consiglio di amministrazione). L’interessata si dimise e la storia sembrava finita lì.

A distanza di qualche mese, però, la stessa dirigente invoca la “giusta causa” e chiede di essere retribuita sino a quella che sarebbe stata la normale scadenza del mandato ricevuto.

L’interessata non riceve alcuna risposta. Fa trascorrere un altro anno (arriviamo al 15 luglio del 2011) e poi scrive nuovamente al Presidente del Consiglio di amministrazione della Santa Teresa, intimando il pagamento del richiesto risarcimento danni.

Un mese dopo – ad agosto del 2011, della vicenda se ne occupa il consiglio di amministrazione della Santa Teresa ma, su richiesta di un componente dello9 stesso consiglio di amministrazione, si decide di rinviare la discussione ad altra seduta.

A settembre del 2011 il CDA affronta e “risolve” il problema della ex Presidente. Su proposta dell’amministratore delegato Riccardo Montingelli, viene stabilito di riconoscere all’interessata una “una tantum” di ben 18.000 euro. Cifra peraltro concordata con la diretta interessata.

Viene da chiedersi: ma la Santa Teresa e la stessa Provincia di Brindisi hanno sempre chiuso in questo modo “bonario” i contenziosi, o chi ha reclamato i propri diritti in altre situazioni è stato costretto a lunghissimi contenziosi giudiziari?

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