Nel 1982 il San Marco partì alla volta del Libano in quella che fu la prima missione di pace in un paese in guerra dopo il secondo conflitto mondiale. I mezzi del San Marco, che imbarcarono su nave Grado e nave Caorle, furono dipinti di bianco in pochissime ore perché la vista di un mezzo dai tipici colori militari, avrebbe potuto confondere le idee e riscaldare gli animi. Si pensò che la vista di mezzi, seppur imponenti, ma colorati di bianco avrebbe avuto un effetto diverso sulla popolazione.
La missione “Libano 2” è ricordata soprattutto per la morte del giovane marò volontario, Filippo Montesi. Il giovane soldato fu ferito alla schiena nel corso di un’imboscata tesa durante il pattugliamento di un campo profughi a Beirut. Morì il 22 marzo del 1983 a causa delle ferite riportate. Nello stesso agguato rimase ferito in maniera grave, perdendo un occhio, un altro militare del San Marco, Gianfranco Melfi attualmente in pensione, che ancora oggi rivive il dramma vissuto in prima persona del ferimento e poi della morte del suo compagno d’armi. Melfi, per tutti capo Melfi, è diventato negli anni un apprezzato istruttore del San Marco. La missione in Libano è valsa a lui e ai suoi commilitoni, la concessione della croce di Guerra al valor militare.
Tiziana Piliego