IL CANCRO È UNA PAROLA NON UNA SENTENZA. RINASCERE COL LAVORO, LO STUDIO E UN FIGLIO. LA STORIA DI MANUELA CALORO

 

Nulla si genera dal nulla e la storia che stiamo per raccontarvi, oltre ad essere una testimonianza e un inno alla vita, è la forza di rinascere da una brutta avventura,  è la storia della vita e degli ostacoli che ad un certo punto incontriamo sulla nostra strada e che abbiamo due possibilità di affrontare: accettarli passivamente lasciando che ci fagocitino o scavalcarli, abbatterli e ricavarne il meglio. La storia di oggi è la storia di una giovane donna, Manuela Caloro, che a 30 anni, nel pieno della sua vitalità, con una laurea tra le mani, un lavoro ed una specializzazione in corso, una sera si accorge di avere una “pallina” al seno. Mille pensieri in un secondo e subito la corsa dal medico e poi ancora dallo specialista, tutto in pochi giorni per arrivare alla sconvolgente diagnosi di un carcinoma mammario triplo negativo, uno dei più aggressivi. Comincia un percorso difficile, con intervento chirurgico, chemioterapie, radioterapie. Passa il momento più difficile, ma a quel punto la vita era completamente stravolta. “Con le cicatrici nel corpo e nell’anima, mi sono resa conto che indietro, alla vita prima del cancro, non si poteva tornare. Avanti non sapevo proprio come andarci – racconta Manuela -. Ho fatto, allora, quello che in psicologia si chiama “essere resiliente”: Sono partita proprio da quell’evento che aveva cambiato tutto, cercando di farmene qualcosa, cercando di dare un altro volto alla malattia”. E così il suo lavoro di psicoterapeuta che prima era con i bambini, dopo la malattia diventa la risorsa per le altre donne che passano dall’oncologia di Brindisi.  “Un vecchio detto dice: se non puoi uscire dal tunnel, arredalo. Il mio lavoro come psicologa  – continua Manuela – inizia proprio dal capire come stare un po’ più comodi in quel maledetto tunnel, come sentire un po’ meno la fatica e, infine, una volta che si è fuori, come cominciare a ricostruire una vita ormai cambiata da un’esperienza così forte. Perché diverso non vuol dire necessariamente peggio. Diverso, a volte, può essere più bello”. Il bello Manuela prova a trovarlo ogni giorno in quel reparto, sinonimo di sofferenza. Lei, col suo sorriso, con la sua vitalità, con la sua testimonianza, aiuta tutti a sentirsi meno soli in quel maledetto tunnel. Ma Manuela è anche una donna impegnata, che studia. Il prossimo 27 maggio sarà al Congresso europeo di genetica umana (ESHG) che quest’anno si tiene a Copenaghen. Il reparto di oncologia medica del Perrino di Brindisi ha inviato un poster che è stato accettato e del quale lei è la prima relatrice, in cui sono raccolti i dati sulle mutazioni di BRCA 1e 2 nelle donne con tumore mammario e/o ovarico. I test sono stati eseguiti nel centro brindisino. “Stiamo approfondendo lo studio – dice – perché abbiamo trovato un’alta incidenza di una particolare mutazione. Porterò il poster che verrà pubblicato su una rivista di genetica umana”. In tutto questo c’è anche il tempo per la sua vita personale e per i sogni di una donna come le altre solo un po’ più sofferta ma rafforzata e “resiliente”. Il sogno di una maternità mai abbandonata e che ora è realtà. Manuela a dicembre darà alla luce il suo primo figlio, un figlio desiderato che porterà ancora più gioia in una vita avventurosa ma meravigliosamente bella. “Probabilmente la Manuela di prima non avrebbe voluto figli: volevo altro dalla vita. La Manuela di adesso è al quarto mese di gravidanza: il cancro mi ha tolto tanto, ma io, in cambio, mi sono presa un lavoro e un figlio”. Non ci sono altre parole, o forse sì, quelle del suo primario, il prof. Saverio Cinieri che di Manuela dice: “Manuela rappresenta il perfetto esempio di questa citazione: <<il cancro è una parola non una sentenza>>. La sua forza è la forza che dona alle pazienti ed a noi operatori sanitari della Oncologia & Breast Unit dell’ ospedale Perrino di Brindisi”. La storia di Manuela è pubblicata anche sulla pagina Facebook “Percontodismith” su alimentazione, stili di vita e cancro, curata proprio dal prof. Cinieri. Viva la Vita e ad maiora dottoressa!

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