CINQUE MOTIVI DI SODDISFAZIONE PER TUTTO IL PD
Le primarie che si sono appena concluse con la vittoria di Matteo Renzi hanno contribuito a fornire al nostro partito sia a livello nazionale che locale numerosi motivi di soddisfazione.
Il primo motivo di compiacimento è dato dall’elevato numero di partecipanti, sicuramente superiore a quanto preventivabile. Al di la di qualsiasi considerazione statistica o di raffronto con analoghi precedenti che risalgono ormai ad altre ere geologiche, essere riusciti in un lungo ponte festivo nell’anno 2017 con il clima di pesante sfiducia nei confronti della politica a portare a votare 2 milioni di italiani è segno che esiste ancora una grande voglia di partecipazione alla “cosa pubblica” ed un grande richiamo esercitato dal nostro partito sull’elettorato.
Il secondo motivo di soddisfazione è la netta vittoria di Matteo Renzi che certifica come al momento egli sia il leader nazionale dotato di maggiore carisma e capacità di rilanciare il programma di modernizzazione della nazione e di far valere la voce dell’Italia nelle istituzioni europee le cui regole vanno necessariamente modificate.
Il terzo motivo di soddisfazione è la vittoria della politica sull’antipolitica. Quest’ultima continua ancora a ritenere che l’unica alternativa percorribile per il cambiamento debba trovarsi necessariamente fuori dal sistema. Si è dimostrato invece, che è possibile democraticamente partecipare ad un momento decisionale collettivo senza dover temere che tali indicazioni possano essere poi improvvisamente annullate dall’alto.
Il quarto motivo di soddisfazione è essere riusciti a portare a Brindisi città alle urne circa 1600 persone, in pratica un elettore su 27 di tutti coloro che hanno partecipato al voto nel primo turno delle ultime elezioni comunali. Molti hanno atteso con pazienza il proprio turno per votare chi con cuore e chi con la ragione, molti meno spinti forse da altri interessi. Qualsiasi sia stata la motivazione l’obiettivo è stato raggiunto e non so comunque quale altra forza politica in città ne sarebbe stata capace.
In quinto ed ultimo motivo è constatare che, dopo un lungo periodo di commissariamento, i tempi sono ormai maturi per il PD cittadino di ricostruire il suo organigramma e di riprendere a camminare in maniera autonoma e con un gruppo dirigente coeso.
Si tratterà sia a livello nazionale che locale di un lavoro irto di ostacoli e di prevedibili sconfitte, ma alla fine della quale o si rinnoverà davvero il paese o lo si consegnerà ad un destino incerto e probabilmente meno democratico.
Rosella Gentile
Candidata all’Assemblea Nazionale del PD
per la mozione Renzi-Martina