DATORE DI LAVORO RILASCIA DICHIARAZIONI A UN GIORNALE: I DIPENDENTI LO QUERELANO

Hanno querelato il loro ex datore di lavoro perché ha rilasciato dichiarazioni a un giornale locale che lederebbero i dipendenti. O ex, ormai. Si tratta dei tre lavoratori che hanno manifestato, nel mese di marzo 2017, prima davanti all’Asl di brindisi e poi davanti all’ospedale Perrino, perché licenziati dalla cooperativa At Work:  Antonio Carbonella, Luigi Di Campi e Gregorio Stano erano stati assunti dalla Sigea, che a sua volta li aveva dirottati verso la cooperativa At Work.

Il sindacato Uilm precisa: “La Uilm aveva lamentato pubblicamente e anche presso l’ Asl di Brindisi come mai in un appalto pubblico si perpetrassero delle ingiustizie verso i lavoratori senza che la stessa Asl intervenisse mai, infatti i 3 lavoratori, unitamente agli altri loro colleghi, non solo percepiscono una paga di 5 € e 81 centesimi lordi l’ora, ma gli stessi sono costretti a svolgere manutenzioni edili con un singolare contratto Metalmeccanico che nulla a che a vedere con quello di Federmeccanica.

Allora i dipendenti si recano presso gli uffici della Uilm e denunciano il tutto e dapprima, durante un‘assemblea sindacale si iscrivono al sindacato, poi, a dire dei dipendenti, vengono “invitati a desistere” e quindi cancellano subito l’iscrizione.

La cooperativa in questione dopo poche settimane licenzia i fautori della missione sindacale sostenendo che non ci sono commesse, ma il tutto risulta non veritiero, infatti viene impugnato il licenziamento e dopo le manifestazioni di protesta appare un articolo su di un quotidiano locale in cui Ettore Cesarotti fa delle affermazioni che ledono i 3 lavoratori – si legge nella nota della Uilm -.  A questo punto i dipendenti non ci stanno, oltre al danno di essere stati licenziati anche la beffa di sentirsi additati come dei delinquenti e dei ladri, a quel punto decidono di querelare Ettore Cesarotti e quindi giovedì 13 aprile si sono recati in Procura della Repubblica per depositare l’atto di citazione e chiedere che venga tutelata l’immagine.
Alla luce di quanto sopra – conclude la nota inviata da Alfio Zaurito della Uilm -, chiediamo noi, ma quando si spendono fior di milioni di euro pubblici, ci sarà qualcuno che controlla che tutto proceda regolarmente?”.

I tre hanno anche querelato il direttore della testata giornalistica che ha riportato le dichiarazioni in questione.

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