Descrivere ciò che realmente accade in questa città diventa ogni giorno più difficile. Ieri la nostra testata giornalistica ha dato voce alla delusione di alcuni ragazzi che speravano di aver risolto il proprio problema occupazionale e invece sono stati mandati via quasi al termine del periodo di prova. Intendiamoci, Happy Casa non ha commesso nulla di illegale in quanto il periodo di prova è contemplato in tutti i contratti di lavoro. I responsabili di questa azienda, pertanto, avevano tutto il diritto di interrompere il contratto e mandar via gli interessati. E allora, a cosa serviva obbligarci a pubblicare la seguente frase: “Happy Casa Store srl ha sempre effettuato la ricerca, la selezione e l’inserimento del proprio personale nel rispetto delle normative e dei contratti, privilegiando il territorio e agendo sempre in coerenza con la propria responsabilità sociale d’impresa”?
Chi ha mai detto il contrario? Non abbiamo le prove e quindi non abbiamo in alcun modo parlato di assunzioni di raccomandati o di altro. Happy Casa, però, non risponde a una semplicissima domanda: è vero (come affermato da BrindisiTime) che ha assunto alcune unità di personale (impiegate durante la fase di allestimento del punto-vendita) per poi interrompere il contratto prima che scadesse il periodo di prova? Tutto qui. Per il resto, siamo ben felici che Happy Casa sia venuta ad investire a Brindisi ed auguriamo a lei (come alle altre aziende presenti nel Brin Park) tanta fortuna.
Quanto a BrindisiTime, in questi primi mesi di vita ha dimostrato di non avere timori reverenziali nei confronti di nessuno, di non sparare notizie prive di fondamento e di non guardare a semplici interessi pubblicitari. Diversamente, oggi sulle nostre pagine web ci sarebbero molte più inserzioni. Ma la nostra linea editoriale sta dando i suoi frutti, visto i livelli altissimi di consenso che stiamo sommando, giorno dopo giorno.