Ecco la nota del sindaco di San Pietro Vernotico Maurizio Renna:
È stato presentato ieri, presso la sede della regione Puglia, il piano di conversione degli ospedali di San Pietro Vernotico, Mesagne e Fasano.
Un cambio di prospettiva che mira a far rinascere il nostro ospedale, alla luce delle leggi nazionali e dei decreti ministeriali che hanno imposto stringenti vincoli e standard, costringendo le regioni a riprogrammare l’offerta sanitaria.
I finanziamenti complessivi per le riconversioni sono pari a 8 milioni di euro per l’ospedale di Fasano, 8 milioni di euro per l’ospedale di Mesagne e 14 milioni e 800 mila euro per il nostro ospedale di San Pietro Vernotico.
Una cifra consistente e di rilievo, ed un progetto molto ambizioso che mira a riqualificare la nostra struttura.
Il mio impegno ed i miei sforzi, insieme a quelli del consigliere Romano, sono stati difatti indirizzati a far rinascere l’ospedale, affinchè possa riacquistare una considerevole funzionalità e diventare polo di riferimento per determinate patologie, con tutti gli introiti ed i vantaggi che deriverebbero su tutti i fronti. Sulla base delle nostre pressanti richieste, rivolte direttamente al Presidente Emiliano e al Direttore generale ASL Pasqualone, abbiamo quindi ottenuto il risultato di “riempire” il Ninetto Melli, offrendo occasioni di cura per le persone e di lavoro per il paese.
Ciò significa che verranno mantenuti inalterati i servizi ambulatoriali già presenti, completati da tutte le prestazioni previste da un poliambulatorio di secondo livello.
Significa che Il Ninetto Melli diventerà ospedale di comunità: per garantire efficienza e continuità d’assistenza infatti, verrà installato un reparto (gestito dai medici di base) che prenderà in cura i malati cronici, i quali esigono maggiore attenzione nella gestione terapeutica.
Significa ancora che, oltre al reparto psichiatrico (area salute mentale, Niat, Crap, Rems) già presente a San Pietro e che che avrà ingresso autonomo e indipendente rispetto alla struttura, l’offerta complessiva comprenderà anche una ricca e variegata area riabilitativa, che vedrà la presenza di nuovi reparti finalizzati a trattare le “nuove patologie” (purtroppo in forte crescita), quali SLA, Alzheimer e malattie neurodegenerative proprie della demenza senile.
Ci sarà inoltre un apposito reparto per la lungodegenza territoriale, ed ancora la riabilitazione cardiorespiratoria (in seguito a ricoveri in cardiologia o pneumologia).
Un’ampia gamma di reparti riabilitativi che si rivolgeranno a tutta l’area regionale: in altri termini il Ninetto Melli sarà polo di riferimento della riabilitazione.
Questo è il progetto al quale abbiamo lavorato con serietà in questi mesi, lasciando pure che altri soggetti vestissero a parole, a loro strumentale piacimento, i panni di paladini dell’ospedale.
Abbiamo preferito lasciare loro questo spazio, quello della parola come strumento solo di polemica, di protesta e mai di proposta.
La nostra attenzione si rivolge invece ai cittadini: ci teniamo, come sempre, a guardarli in faccia per presentare loro le nostre idee ed i nostri progetti.
Per questo motivo, da qualche giorno, abbiamo inaugurato una serie di incontri con le associazioni, i sindacati, le forze sociali e i rappresentanti del territorio, per confrontarci sulla San Pietro che vogliamo e che intendiamo realizzare e per discutere delle prospettive emergenti che dovremo essere pronti a saper sfruttare e valorizzare.
Allo stesso modo torneremo nei quartieri e nei rioni, per mantenere sempre vivo un canale di dialogo produttivo con i cittadini.
Perchè sono loro i nostri interlocutori privilegiati. E perché di fronte alle difficoltà ci sono diversi modi di reagire: c’è chi decide di soprassedere, senza offrire alternative, magari solo additando altri rappresentanti istituzionali ed inquinando il clima del paese.
C’è chi invece prende in carico le situazioni e si ostina con caparbietà ad offrire rimedi e soluzioni concrete, magari in silenzio, senza avvertire la necessità di autocelebrarsi, preferendo gli occhi dei cittadini ai comunicati infuocati e velenosi sulle pagine dei social network.
E noi apparteniamo a questa seconda categoria, da sempre.
Maurizio Renna