Si è svolta domenica 19 marzo alle ore 10,30 nella Parrocchia San Lorenzo da Brindisi nel quartiere Sant’Elia di Brindisi, la suggestiva Benedizione dei papà nel ricordo di San Giuseppe in una una chiesa gremitimissima.
Una benedizione per i papà: una “buona parola” per essere accompagnati in un “mestiere impossibile”, come quello di mostrare ai propri figli che la vita merita fiducia, e di offrirsi non al modo di una “guida sicura”, ma di un testimone autorevole.
Quello del padre oggi resta un compito decisivo per il futuro di ogni figlio, che nel confronto a volte duro con lui, scopre la propria identità, un miscuglio di risorse e limiti che dovrà imparare ad armonizzare pian piano crescendo; un padre capace di dire il “no” che non umilia, e il “si” che acconsente una nuova possibilità.
Nessun uomo nasce padre, piuttosto tutti nascono figli di qualcuno che li ha preceduti e che si è preso cura di loro, con dei gesti e delle parole; essere papà quindi resta un dono e un mistero nello stesso tempo, che non si può imparare prima di aver messo al mondo un figlio, ma solo prendendosi cura di lui e ripetendo quei gesti e quelle parole di affetto che un tempo si erano ricevuti. Per accompagnarlo nella vita, per vederlo crescere, cadere e rialzarsi come ogni uomo sa fare, e diventare adulto responsabile di un futuro che lo attende.
Ecco allora il senso della proposta del parroco don Paolo Zofra, che ha offerto ai papà di ogni età (sia giovani che adulti) una occasione per riscoprire il dono che si è ricevuto, ricevere una benedizione sul proprio cammino e riconoscersi così “affidabili”, cioè degni della fiducia sia del Padre dei Cieli, e sia dei nostri figli.
“La benedizione che abbiamo vissuto nel giorno tradizionalmente dedicato alla festa del papà – conclude don Paolo – vuole raccogliere l’invito che troviamo scritto al num. 208 di Amoris Laetitia, quando lamenta il fatto che a volte come comunità cristiana non siamo capaci di cogliere e valorizzare “i validi contributi che arrivano dalla pastorale popolare”; il gesto che proporremo per la prima volta quindi, si pone nella prospettiva creativa tracciata dal Papa Francesco”.