RIFIUTI: DOPO LA PROPOSTA DI D’ATTIS, LA RISPOSTA DI PIERO GIOIA. SI INDAGHI A PARTIRE DAL 2010!

Ecco la nota di Piero Gioia, che per anni ha svolto le mansioni di direttore delle società che si sono alternate nel servizio di raccolta di rifiuti solidi urbani:

Leggo, attraverso i mezzi di informazione, che viene proposta una mozione per l’istituzione di una commissione di verifica sull’andamento della TARI (tassa dei rifiuti).

Personalmente ritengo (anche se a distanza di diversi anni) di aver conseguito un ulteriore buon risultato (che va ad aggiungersi a quelli conseguiti nelle aule del palazzo di giustizia), valutato che sin dall’anno 2012 lo scrivente aveva più volte sollevato l’argomento TARI.

A dimostrazione di quanto qui affermato, nell’ottobre del 2014, gli organi di informazione evidenziavano come lo scrivente esortasse i cittadini nel formare una class-action, considerato che sollecitazioni e denunce, presentate negli anni precedenti presso la Casa Comunale e presso la Procura di Brindisi, non avessero sortito alcun risultato.

L’intervento pronunciava:

Tassa sui rifiuti, Gioia:   “i cittadini costituiscano una class-action per rivendicare i diritti”

Articolo del 23 ottobre 2014

 

Le testaste giornalistiche riferiscono dell’ennesimo tentativo della  Pubblica Amministrazione di  chiudere un rapporto contrattuale con l’attuale gestore dei servizi di igiene urbana  per il Comune di Brindisi.

Rapporto contrattuale per il quale gli stessi mezzi di informazione indicano l’esistenza delle attività poste in essere da parte della magistratura locale per far luce su: “ ipotesi di frode in appalto pubblico  –  turbativa d’asta ed inadempienza contrattuale – falso in atti documentali che hanno indotto in errore il municipio –  omissione e abuso in atti di ufficio, per mancata vigilanza“ .

Sempre i mezzi di informazione, per lunghi periodi, hanno raccontato di un disagio diffuso in relazione ai servizi non qualitativamente all’altezza delle giuste aspettative del contribuente e di evidenti fallimenti nel servizio di raccolta differenziata che si attesta su una media mensile del 34%, sebbene per Determina Commissariale si dovesse garantire il 41% circa.

Aspetti che hanno interessato anche le associazioni dei consumatori – talune rappresentanze politiche e cittadinanza in genere.

In attesa che la magistratura completi il suo iter inquisitorio, sarebbe opportuno che la Pubblica Amministrazione (preventivamente) informi il contribuente se:

  • sussiste la congruità tra le somme che si vorranno esigere ed i servizi e le forniture ad esso spettanti;
  • nel recente siano state esperite tutte le fasi necessarie per l’ottenimento delle somme derivanti da quei servizi e quelle forniture non ricevuti nel corso dell’anno e/o per quei contesti che le sentenze (emanate dal TAR Lecce e dal Consiglio di Stato) hanno reso favorevoli per le casse comunali;
  • siano state esperite le procedure durante lo sviluppo del piano finanziario comunale,

in definitiva, se siano state concretizzate le formalità di cui alla legge 244/2007, preventive e necessarie per l’applicazione della TARI.

Diversamente sarebbe opportuno iniziare a pensare di consultare realtà a noi limitrofe, laddove i contribuenti si sono organizzati in comitati e giuridicamente, attraverso una “class action” , stanno valutando di rivendicare i loro diritti.

————–

Da allora i gestori dei servizi di igiene urbana si sono avvicendati, la magistratura e’ stata interessata (probabilmente lo dovrebbe ancora essere) per molti aspetti legati ad irregolarità amministrativo-contrattuali come, ad esempio, indubbio risulta essere la questione inerente la irregolarità edilizia ed urbanistica dei locali allora adibiti a “Centro Servizi” per gli operatori ecologici (in quel tempo situata sulla Via Fermi – Z.I. Brindisi), ancora oggi oggetto di valutazione da parte dei giudici, laddove lo stesso Comune si è costituito quale parte civile.

L’eventuale commissione di verifica (invocata dal Consigliere Mauro D’ATTIS), dovrebbe iniziare a far chiarezza su tutto il sistema della gestione e del controllo dei servizi dati in appalto che riguardano l’igiene urbana e lo smaltimento dei rifiuti a far data dal 2010, valutato che “se dal 2013 al 2015 l’aumento della spesa è stato superiore ai tre milioni di euro” in quel periodo viene ricompresa la gestione da parte di un gestore per il quale le sentenze del TAR (prima) e del Consiglio di Stato (poi) dichiararono illegittimo l’allora affidamento dei servizi.

Geom. Piero Gioia

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