Una marea di gente contro il piano di “disordino” ospedaliero, Ciracì (DIT): «Necessarie modifiche, vergognosi il silenzio e l’assenza del presidente/sindaco Bruno»
Una marea umana con in testa le mamme-coraggio di Ostuni, il comitato per la salvaguardia dell’ospedale di Ceglie, quello di Francavilla Fontana per il NO alla chiusura di Nefrologia e il comitato per l’ospedale “San Marco” di Grottaglie ha invaso le vie di Ostuni per una protesta contro il piano di riordino sanitario imposto da un presidente della Regione interessato solo a scissioni e primarie ma lontanissimo dai problemi reali e quotidiani dei pugliesi.
«Nessuno deve dimenticare – dichiara l’On. Nicola Ciracì (Direzione Italia) – che il piano sanitario oramai comunemente definito di “disordino” è stato bocciato dalla Commissione regionale sanità con il voto contrario degli stessi esponenti della maggioranza. Emiliano ha dimostrato un inusitato accanimento in danno della provincia di Brindisi, dove ha disposto tagli senza senso e ai cui presìdi sanitari ha riservato una media di posti letto di gran lunga inferiore alla media garantita ad altre aree della Puglia».
«È positiva anche la notizia dell’occupazione pacifica del municipio di Fasano – prosegue il deputato – dove i cittadini protestano contro lo smantellamento del loro ospedale, mentre lascia sconcerto e provoca sgomento l’assenza ingiustificata del presidente della Provincia e sindaco di Francavilla Fontana, Maurizio Bruno, che evita persino di sfilare accanto al Comitato per la difesa di Nefrologia della sua stesa città pur di non infastidire il suo nuovo leader politico di riferimento: Emiliano, appunto».
Direzione Italia ha partecipato alle manifestazioni di ieri e di oggi nella Città Bianca con una delegazione composta dall’onorevole Distaso e dai consiglieri regionali Perrini e Manca, oltre che dai parlamentari Ciracì e Zizza, per i quali è necessario mettere mano e modificare il piano di riordino per garantire il diritto alla salute a prescindere dalle scelte clientelari perseguite sin qui dal centrosinistra.