Domani le fabbriche si svuotano. I metalmeccanici in sciopero per la dignità del lavoro


Domani, lunedì 28 aprile 2025, i lavoratori metalmeccanici di Brindisi scenderanno di nuovo in sciopero, dando vita alla quarta giornata di mobilitazione prevista all’interno del percorso di lotta per la conquista del Contratto Nazionale.
Ancora una volta, tutte le fabbriche della provincia si fermeranno. I reparti si svuoteranno e le macchine si spegneranno per gridare forte e chiaro un messaggio che non può più essere ignorato:

Il sacrificio di questa giornata non sarà vano. Ogni ora di lavoro lasciata domani rappresenta un investimento prezioso per il nostro futuro e per quello dei nostri figli.
Rinunciare oggi significa salvare il nostro contratto collettivo, difendere l’identità e la storia della metalmeccanica brindisina, e impedire che il lavoro venga smantellato pezzo dopo pezzo sotto la pressione degli interessi di pochi.
La scelta di Federmeccanica di non dare prosecuzione alle esigenze espresse da Fim, Fiom e Uilm Nazionali sta mettendo a serio rischio la tenuta democratica all’interno delle fabbriche. Questo è inaccettabile per le organizzazioni sindacali, che non resteranno in silenzio di fronte a chi tenta di minare diritti conquistati con anni di sacrifici e di battaglie collettive.
La manifestazione di lunedì 28 aprile comincerà alle ore 9.30 davanti alla sede di Confindustria Brindisi. Il presidio proseguirà fino alle 12.30, sempre davanti a Confindustria Brindisi, scelto come simbolo del potere che oggi tenta di svuotare di valore il Contratto Collettivo Nazionale dei Metalmeccanici.
Ci rendiamo conto che stiamo chiedendo un sacrificio importante alle famiglie delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici; Ma senza sacrificio non ci sarà nessuna conquista.
È fondamentale che tutti comprendano quanto sia importante questo momento: oggi lottiamo non solo per noi, ma per il futuro delle prossime generazioni.
Ognuno di noi è chiamato a un grande senso di responsabilità.
Scioperare domani significa non solo difendere noi stessi, ma anche coinvolgere il più ampio numero possibile di coscienze vere. Dobbiamo essere tutti protagonisti, senza lasciare spazio alla rassegnazione o all’indifferenza, le conquiste dei nostri padri che avevano molto meno di noi le stiamo perdendo pensando di continuare con gli agi che ci hanno lasciato, ma oggi più che mai serve conservare quello che abbiamo avuto in dote e non possiamo girarci dall’altra parte.
La nostra forza è l’unità. La nostra speranza è la partecipazione.
Domani non sarà un semplice sciopero: sarà un grande atto d’amore verso il nostro mestiere, verso la nostra città, verso il nostro futuro.
Difendiamo il lavoro. Difendiamo la dignità. Difendiamo la democrazia nelle fabbriche.
Tutti uniti, tutti in sciopero.

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