Dl sicurezza, Palmisano (M5s): su canapa nuova interrogazione a Commissione Europea
Europarlamentare: “Esprimiamo solidarietà alle 3mila imprese attive nel settore”
“Il Movimento 5 Stelle ha presentato una nuova interrogazione alla Commissione europea con l’obiettivo di difendere il settore della canapa dalle norme liberticide presenti nel Dl Sicurezza. Il divieto assoluto dell’utilizzo delle infiorescenze di canapa in tutte le fasi della filiera – produzione, commercio, importazione e trasformazione – contraddice non solo le norme europee, ma anche la sentenza della Corte di Giustizia europea che vieta di impedire la vendita di CBD legale senza evidenze di rischio per la salute pubblica”. Lo dichiara l’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle, Valentina Palmisano. “Lo scorso mese di ottobre, in risposta sempre a una nostra interrogazione, la Commissione europea aveva ammesso di aver aperto un’indagine su questo provvedimento dopo aver ricevuto numerose denunce. Con questa nuova interrogazione chiediamo un follow up su questo esame. Chiediamo – aggiunge – inoltre alla Commissione se intenda aprire una procedura d’infrazione qualora venisse accertata l’incompatibilità del DL Sicurezza con il diritto dell’Unione, così come noi temiamo. Esprimiamo solidarietà alle 3mila imprese attive nel settore e ai loro 30mila addetti che rischiano di essere spazzati via da questo governo”. Già diversi mesi fa Valentina Palmisano aveva sostenuto la mobilitazione che si era tenuta a Brindisi dagli imprenditori che hanno investito in questo settore. Il futuro di tante giovani aziende del Sud, tra Puglia, Calabria e Basilicata è così a rischio. “Il Dl sicurezza va convertito in legge entro il 12 giugno, siamo ancora in tempo per stralciare il tanto contestato articolo 18 e salvare il settore della canapa industriale. Alcuni esponenti di Forza Italia a parole si sono detti contrari a questa norma, adesso – conclude l’europarlamentare – hanno l’occasione di dimostrare con i fatti che hanno a cuore gli interessi degli imprenditori e dei lavoratori. Basta chiacchiere”.