Caliolo (Uil): possibile rinvio del phase-out per Cerano. Continua l’imbarazzante silenzio di Enel…

POSSIBILE RINVIO DEL PHASE OUT PER CERANO.
CONTINUA L’IMBARAZZANTE SILENZIO DI ENEL SUL FUTURO DI CERANO.
LA PRIORITÀ È LA DIFESA DI LAVORO E COMPETENZE

Quando il «gioco» si fa complicato Brindisi e le sue infrastrutture tornano ad essere valorizzate per quello che meritano: asset determinanti per l’intero Sistema Paese.

In questa occasione ci riferiamo alle dichiarazioni secondo le quali la Centrale Termoelettrica di Cerano – uno degli impianti messi al bando dalla nuova fase di Transizione Energetica in quanto alimentata con combustibili fossili – potrebbe posticipare il proprio phase out di qualche anno a motivo dei notevoli cambiamenti geopolitici in corso. Tradotto: non si comprende ancora chiaramente se nel futuro vi saranno nuovi notevoli aumenti del costo del gas ed altre materie prime, l’Italia vorrebbe conservare ancora per qualche anno le Centrali a carbone come quella di Brindisi per potersi trovarsi pronta a produrre energia a costi ragionevoli.

Non vi troviamo scandalo in questa prospettiva. Comprendiamo il clima di grande incertezza geopolitico e la necessità per un Paese avanzato come il nostro di prepararsi con ogni mezzo ad un futuro sempre più incerto. Non per abbandonare il percorso di Transizione verso fonti più sostenibili ma per bilanciare le esigenze ecologiche di lungo periodo ed urgenze nel Fabbisogno Energetico Nazionale.

Se Cerano continuerà ad essere a disposizione, pronta a ripartire per possibili fasi emergenziali, ne prenderemo atto chiedendo, come facciamo da tempo, che tutte le maestranze dirette e dell’indotto operanti nell’Area siano tutelate e nessuno corra il rischio di rimanere escluso da questi processi. Al contempo la nostra richiesta è di portare avanti i nuovi investimenti previsti per l’Area di Cerano, almeno quelli compatibili con il mantenimento degli impianti di produzione energetica. Presto o tardi la Centrale a carbone sarà superata e bisognerà arrivare pronti con investimenti e nuovo lavoro già operativo.

Quello che continua a sorprenderci, anche a fronte di questa ennesima novità dettata dagli scenari internazionali, è il silenzio imbarazzante della società Enel su Brindisi. Non una proposta progettuale, non un cronoprogramma, non una singola dichiarazione di intenti. Meno che mai confronti seri ed organici con le Organizzazioni Sindacali. Solo annunci generici per un impianto – quello di Cerano – unico nel suo genere assieme a quello di Civitavecchia. Per Enel ancora una volta Brindisi è terra di confine destinata ad eseguire direzioni e volontà assunte altrove.

Rimarchiamo ancora una volta la differenza di stile, comunicazione e sostanza fra Enel ed altre importanti vertenze e Transizioni che si stanno vivendo nel nostro Sistema Industriale. Di Enel non è dato sapere niente, i Rappresentanti dei Lavoratori devono apprendere le novità dai giornali come qualsiasi altro cittadino ed i lavoratori subire un destino fatto di maree e secche: per un periodo pronti a riconvertire le proprie mansioni, poi richiamati in servizio, quindi allertati per prepararsi al peggio per poi infine ritornare sui propri passi.

Che la Centrale continui a rimanere «a disposizione» del Sistema Paese è una esigenza che comprendiamo ma che i lavoratori siano costretti a non conoscere con chiarezza il proprio futuro lo riteniamo intollerabile.

Ancora una volta ci rivolgiamo all’Azienda Enel perché incontri i Sindacati e renda note le prospettive su Brindisi, sia per la attuale Centrale Termoelettrica sia per le altre progettualità che si prospettano per l’Area di Cerano. Il nostro appello – ancora una volta – è rivolto anche ai Rappresentanti Istituzionali del territorio, a tutti i livelli, perché intercedano e pretendano da Enel maggiore chiarezza per e sul territorio di Brindisi.

Nella attuale fase di instabilità nessuno può conoscere il futuro con certezza ma ognuno secondo competenza deve impegnare ogni energia per condividere con i lavoratori – diretti e dell’indotto –in modo chiaro le prospettive di un impianto decisivo per Brindisi ed il Sistema Paese.

Il Coordinatore Provinciale UIL Brindisi

Fabrizio Caliolo

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