Ci vogliamo vive e libere!! Basta femminicidi e violenza sulla nostra pelle!! Per Ilaria, Sara, Giulia e tutte le altre donne vittime di femminicidio, Passeggiata di rabbia a Brindisi, organizzata da Non una di Meno, mercoledì 16 aprile 2025, con partenza alle 17,30 dalla Stazione Ferroviaria per proseguire lungo i corsi fino ai giardini, al lungomare e alla Scalinata Virgilio. Invitiamo tutte e tutti a partecipare, con fischietti, tamburelli, coperchi, nacchere, tutto quanto faccia rumore, perché non ne possiamo più. Sembra che il tempo della violenza maschilista, sempre più brutale contro le donne fino ai continui femminicidi, non passi mai, ma si riproduca incessante nel rito macabro del dominio patriarcale che persiste e invade, sistematicamente in modo strutturale l’intera società in Italia e nel mondo. Due ragazze di ventidue anni, Ilaria e Sara sono state trucidate da coetanei, non malati di mente ma “figli sani del patriarcato”. È questo l’orrore e la barbarie del potere patriarcale e misogino che si fonda sull’odio verso le donne, anche ragazze, sulla sopraffazione, l’insulto, i soprusi, le discriminazioni. Avvengono contro le donne per il solo fatto di esistere, di voler vivere liberamente la propria vita, decidere sul proprio corpo, costruire il proprio futuro, avere relazioni basate sul rispetto, sul consenso, sull’ascolto, eliminando ogni forma di violenza. Per questo chiediamo con urgenza un’educazione sessuo-affettiva incentrata su questi valori, che diventi una materia curriculare nelle scuole. Chiediamo il finanziamento adeguato dei centri antiviolenza, delle politiche di prevenzione della violenza contro le donne e di genere, i consultori aperti senza il coinvolgimento dei gruppi pro-vita. Questo governo definanzia ogni politica di prevenzione della violenza contro le donne e di genere, in un’ottica punitiva e repressiva che lungi dall’ essere una soluzione, non riconosce la stessa esistenza del potere patriarcale come causa della violenza sulle donne. Intanto si alimenta un clima pubblico di odio verso i diversi, i migranti, i più deboli, si normalizza la repressione della libertà e dei diritti, come accade con l’ultimo decreto “sicurezza”, che toglie spazi di democrazia anche alle lotte delle donne e dei cittadini tutti. Si normalizza anche la guerra presentandola inevitabile. La guerra legittima gli stupri, il massacro, la distruzione delle condizioni di vita, cancella corpi di donne, bambini, civili, per questo lottiamo per fermare la guerra in Ucraina e a Gaza. Quando a novembre del 2023 oltre duecentomila donne sono scese in piazza a Roma, Palermo e poi in tutta Italia per reagire al femminicidio di Giulia Cecchettin, anche lei ragazza di 22 anni come Ilaria e Sara, ci eravamo ripromesse che Giulia sarebbe stato l’ultima, non una di più, dicevamo e continuiamo a dire. Ma nel 2024 oltre cento donne sono state uccise da uomini violenti, 23 dall’inizio di quest’anno. Il massacro continua e non ne possiamo più. Anche a Brindisi mercoledì 16 aprile cammineremo con rabbia, faremo rumore. Basta con le narrazioni tossiche tese a colpevolizzarci fatte dai media, ” è stato un raptus”, ” era un bravo ragazzo”, basta con la violenza istituzionale, intrisa di stereotipi sessisti e pregiudizi che impedisce alle donne di accedere alla giustizia in condizioni di parità. La colpa e la vergogna devono cambiare lato. Fermiamo la restaurazione del potere patriarcale che ci opprime nelle case, per le strade, negli ospedali, nei tribunali, nei commissariati, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, ovunque possibile. Non staremo in silenzio, la nostra rabbia amplificherà le nostre voci. Vogliamo vivere, vogliamo essere libere.
Non una di meno