La Puglia e l’aerospazio – innovazione e ricerca raccontate a Brindisi da due astronauti

Incontro organizzato dal Dta, dal Politecnico di Bari e dall’Istituto tecnico economico e tecnologico Carnaro-Marconi-Belluzzi di Brindisi, con la partecipazione di Roberto Vittori (Esa) e Danny Olivas (Nasa)

Le prospettive di sviluppo collegate a un settore che opera in termini di sistema con la collaborazione di Dta, Università, Politecnico e Regione Puglia

Nel corso di un incontro organizzato dal Distretto tecnologico aerospaziale, in collaborazione con l’Istituto tecnico economico e tecnologico Carnaro-Marconi-Belluzzi di Brindisi e il Politecnico di Bari, gli astronauti Roberto Vittori, pilota dell’Aernautica militare e astronauta dell’Esa, e Danny Olivas, astronauta NASA, ingegnere e specialista di missione con esperienza in attività extraveicolari, si sono confrontati con gli studenti delle quinte classi dell’Istituto di Brindisi  ai quali hanno raccontato la formazione necessaria per diventare astronauti e le esperienze di vita a bordo delle stazioni spaziali durante le missioni alle quali hanno partecipato.

  L’incontro è stato aperto da un saluto della dirigente scolastica dell’Itet di Brindisi, la professoressa Lucia Portolano, la quale ha ringraziato il Dta e il Politecnico per essere stati coinvolti in questa esperienza e dal presidente del Dta, Giuseppe Acierno, il quale ha sottolineato la disponibilità mostrata dalla scuola e ribadito  il valore dell’offerta formativa presente sul territorio per continuare quel percorso di crescita e di sviluppo che sta caratterizzando la Puglia nel settore aerospaziale. “Il futuro passa attraverso la qualità delle risorse umane a disposizione. La Puglia, dove da tempo sono presenti iniziative industriali, accademiche e di trasferimento tecnologico collegate al settore, ha l’ambizione di rafforzare la sua presenza in termini di qualità e di quantità per rispondere alle sfide del futuro”, ha spiegato Acierno.

 La professoressa Caterina Ciminelli, professore ordinario di Elettronica presso il Politecnico di Bari, ha ricordato che “in Puglia esiste già una filiera che copre tutti i settori dell’aerospazio” e che proprio in una logica di collaborazione è stato possibile avviare un corso di laurea triennale in “Sistemi aerospaziali” nel quale sono impegnati il Politecnico di Bari e l’Università del Salento. La professoressa Ciminelli ha spiegato che laurea triennale in Sistemi aerospaziali sottolinea il fatto che il settore non si limita alle “attività di chi parte e di chi atterra”, ma  presuppone l’utilizzo di competenze informatiche ed elettroniche in un percorso multidisciplinare”. Il percorso universitario, ha ricordato infine la docente del Politecnico, prevede un biennio di specializzazione in Ingegneria aeronautica presso l’Università del Salento. Dunque, i giovani che vogliono studiare in Puglia in corsi di laurea collegate al mondo aerospaziale, hanno la possibilità di farlo con piena soddisfazione.

I due astronauti hanno risposto alle domande degli studenti  e raccontato le esperienze vissute sia nella fase di formazione che durante di esperienze compiute durante le missioni spaziali. Hanno spiegato    come si svolge la vita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, tra routine quotidiana, esperimenti scientifici, adattamento all’assenza di gravità. A tal proposito lo statunitense Danny Olivas ha sottolineato che “la tuta spaziale funziona come una sorta di navicella spaziale, stante la necessità di mettere in atto una serie di meccanismi necessari per  ottenere l’aria necessaria a vivere nei vari contesti, a regolare la temperatura utilizzando uno scambiatore incorporato nella tuta, a utilizzare una serie di dati”. Olivas ha anche spiegato la necessità di utilizzare scarpe diverse per le diverse occasioni. “Le scarpe utilizzate sulla Luna dovevano resistere e tenere conto di una temperatura di 200 gradi sotto zero. Ma altre scarpe saranno necessarie per la futura missione su Marte, così come saranno necessarie altre tute rispetto a quelle utilizzate sinora”.

 Roberto Vittori a tal proposito ha fatto riferimento al lavoro svolto in Puglia per fare fronte alla soluzione di tali problemi. Ha parlato di un “ampia collaborazione di sistema tra Distretto tecnologico aerospaziale, Regione Puglia e Politecnico di Bari nella fase di sperimentazione, anche utilizzando le strutture dell’aeroporto di Grottaglie, per testare nuovi prodotti, come le tute spaziali, in condizioni di microgravità. Questa possibilità è collegata alle tute realizzata da Rea Space, azienda con sede a Fasano, che è passata dalla produzione di costumi da bagno a quella di tute aerospaziali”. Le tute di Rea Space sono state utilizzate un anno fa nel corso di un lancio, effettuato a Cape Canaveral, della capsula Crew Dragon di Space X. Anche Olivas ha sottolineato il valore delle produzioni di Rea Space e dell’opportunità di sperimentare l’utilizzo di quelle tute in contestati con condizioni di microgravità.

 L’incontro con gli astronauti di Esa e Nasa è stata una straordinaria occasione anche  per fare il punto sulla Space Economy: sulle nuove opportunità di lavoro e sull’impatto economico delle missioni spaziali. Il presidente del Dta, Giuseppe Acierno, ha anche colto l’occasione per rivolgere un invito alle donne a guardare con sempre maggiore interesse al settore aerospaziale, settore che attualmente sconta una grande prevalenza di uomini. “Le professioni dello spazio,dal pilota al ricercatore, le missioni in orbita collegate alla ricerca scientifica e all’ingegneria devono essere nell’obiettivo di uomini e donne, senza alcuna distinzione e senza ostacoli, legati al sesso, che non ci sono”, ha concluso Acierno.

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