L’attesa è stata tanta, ma alla fine il 22 novembre il Consiglio di Stato ha sentenziato in merito alla controversa vicenda dell’appalto per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti nella città di Brindisi. In pratica, è stato annullato l’affidamento del servizio alla prima classificata, cioè la società Teorema che nel frattempo ha assunto la denominazione AVR per l’ambiente.
Sulle motivazioni alla base del provvedimento inappellabile ci siamo intrattenuti più volte. Adesso, invece, l’attenzione è puntata sul rispetto di quanto stabilito. Ebbene, a distanza di quasi un mese, AVR continua a svolgere il servizio, mentre a Palazzo di Città si tenta di capire quale strada va intrapresa.
Probabilmente la più veloce sarebbe stata quella di verificare se la seconda classificata è tuttora in possesso dei requisiti richiesti. Elemento che al momento dell’esame delle offerte era già stato accertato, ma è giusto che ci si metta al sicuro visto che da quel momento è trascorso quasi un anno e mezzo.
Meno comprensibile, invece, il ricorso alla commissione esaminatrice, così come suggerito dal segretario generale, visto che la stessa ha da tempo concluso il suo mandato.
Tale Commissione non si è ancora riunita per l’assenza del RUP, ma il tutto potrebbe verificarsi nella giornata di domani.
Nel frattempo, la seconda classificata, la società Teknoservice, ha fatto pervenire alla stazione appaltante una sorta di conferma della disponibilità al subentro. Il problema sarà quello di verificare per quanto tempo. L’AVR, come è noto, ha avviato il servizio l’1 ottobre del 2023, ma i primi mesi lo stesso è stato svolto per effetto di una ordinanza dirigenziale e quindi senza la sottoscrizione del contratto. Quindi la data di partenza del nuovo affidamento potrebbe essere quella avvenuta nel 2024 con la firma del contratto. Insomma, è necessario fare chiarezza su più di qualche dettaglio ed anche per questo occorre accelerare i tempi per adempiere a quanto stabilito dal Consiglio di Stato.