Una sentenza del Consiglio di Stato rappresenta – come ben sanno i nostri lettori – l’ultimo grado di giudizio nelle vicende amministrative e quindi non resta altro che applicare quanto stabilito dai giudici di quell’organismo.
Nel caso specifico, a Brindisi è stato proprio il Consiglio di Stato a stabilire le sorti del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, annullando l’aggiudicazione della gara biennale alla ditta Teorema, nel frattempo diventata AVR per l’Ambiente.
Senza addentrarsi nelle motivazioni poste alla base di questo provvedimento, sta di fatto che a Palazzo di Città non si potrà tergiversare più di tanto e quindi bisognerà assumere provvedimenti conseguenti per rimuovere dalla effettuazione del servizio chi non ha più titolo ad effettuarlo.
Certo, ci vorrebbe qualche considerazione su ciò che è avvenuto in Municipio da quando si è deciso di bandire questa gara, compreso un capitolato d’appalto che è all’origine di molti mali per le condizioni imposte che non consentono di poter avere una città pulita senza con questo determinare la crisi di chi quel servizio lo effettua. Oggi, però, tutto questo conta poco e quindi è necessario procedere. In quella gara aggiudicata ad AVR la seconda classificata è stata la società Teknoservice a cui necessariamente l’Amministrazione Comunale dovrà rivolgersi per sapere se è disponibile ad effettuare il servizio. Si tratta di chi oggettivamente ha subito più danni dall’aggiudicazione a chi l’ha preceduta senza averne diritto, così come stabilito dal Consiglio di Stato. Ovviamente il subentro avverrà alle condizioni proposte da Teknoservice e non certo a quelle improponibili di AVR, con un ribasso record che probabilmente resterà alla storia per una gara di questo tipo. E poi c’è la durata della gara. Subentrare adesso per la seconda classificata significherebbe rimanere a Brindisi giusto qualche mese, anche se poi potrà fare richiesta di un risarcimento dei danni subiti. A meno che a Palazzo di Città non si decida di azzerare il contagiri e quindi di considerare l’intero periodo di due anni dal momento del subentro. Per capirlo non resta che attendere. Adesso si riunirà la commissione esaminatrice della gara per ricordare ufficialmente a tutti chi è arrivato secondo. Poi non si potrà più indugiare, visto che le sentenze si rispettano anche in riferimento alle tempistiche di intervento.