Rafforzare lo sviluppo sostenibile agroalimentare: investimenti e agevolazioni per l’agricoltura dando soprattutto centralità ai piccoli produttori.
ZES AGRICOLA: vincoli burocratici per avere l’agevolazione e tempi troppo stretti (solo sei mesi, dal 16 maggio al 15 novembre 2024).
Il provvedimento del Governo per accedere al “tax – credit” riconosciuto per gli investimenti nella Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno – Zes unica in favore delle imprese operanti nella produzione di prodotti agricoli e nel settore forestale e delle micro e Pmi attive nella pesca e nell’acquacoltura rappresenta anch’esso, di concerto ad altri strumenti di finanziamento, un importante strumento per rilanciare tali comparti che sono strategici per lo sviluppo sostenibile del mezzogiorno, ma è necessario rivisitare e rimodulare alcuni punti fondamentali.
Occorre, infatti, modificare alcuni criteri stabiliti per avere accesso al tax credit che colpiscono soprattutto i piccoli produttori. Alcuni esempi: il “task credit” non può essere applicato a progetti di investimento di importo che sia inferiore a 50mila euro, così danneggiando le piccole aziende, avvero i piccoli produttori; il valore di terreni e fabbricati non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato; l’agevolazione vale per le spese effettuale soltanto dal 16 maggio al 15 novembre che vanno comunicate dal 20 novembre per poi chiudersi il 17 gennaio 2025; il mantenimento dell’attività nella Zes unica deve essere di almeno cinque anni successivi all’investimento, pena la decadenza dai benefici.
È del tutto evidente che questi vincoli burocratici impediscono, di fatto, la possibilità di ricorrere agli aiuti previsti dalla Zes, proprio perché i criteri di accesso sono eccessivamente restrittivi per i piccoli produttori che spesso hanno una modesta capacità di sostenibilità delle spese concernenti gli investimenti e lo spazio temporale imposto per avere tale beneficio è troppo limitato che rischia di escludere migliaia di piccole aziende.
Dunque, FLAI CGIL PUGLIA e ALPAA PUGLIA ritengono necessario aprire un focus su questo tema, per sensibilizzare i livelli politico/istituzionali affinchè gli stessi criteri di accesso al “tax credit” di cui agli investimenti nella Zes unica agricola vengano modificati per venire incontro anche alle reali esigenze dei piccoli produttori, ovvero delle piccole aziende, in un settore messo a dura prova da una sequela di eventi avversi tanto climatici quanto geopolitici.
Del resto, appare incomprensibile la motivazione per cui l’attuale Governo da una parte ha inteso prorogare fino a novembre 2025 il credito d’imposta relativo agli investimenti nella ZES Unica Sud di cui al DDL di Bilancio presentato alla Camera per un finanziamento complessivo pari a 1,6 miliardi di euro, e dall’altra invece non ha inteso correggere la ZES agricola che, ad oggi, può essere considerata un “bonus a ostacoli”.
In definitiva, si ritiene necessario che tutti i livelli politico/istituzionali preposti esprimano azioni di “buon governo” in settori importanti quali lo sviluppo agroalimentare, il settore forestale, la pesca e l’acquacoltura che hanno contribuito, in questi anni, significativamente alla dimensione sociale del Paese, attestando in particolar modo la filiera agroalimentare in Puglia, come prima regione italiana per occupazione e numero di aziende.
Pertanto, FLAI PUGLIA E ALPAA PUGLIA metteranno in campo, a breve, una serie di iniziative pubbliche per chiedere proficui impegni per quanto rappresentato, avendo l’obiettivo di tutelare l’intero settore e soprattutto tutte le Lavoratrici e lavoratori interessati che devono avere stabilità occupazionale e la giusta applicazione dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro.
Il Segretario FLAI PUGLIA Il Presidente ALPAA PUGLIA
Antonio Ligorio Antonio Macchia