“Sosteniamo la prevenzione, garantiamo le terapie, superiamo lo stigma”. È questo il messaggio che sarà lanciato durante l’evento “Insieme contro l’Hiv e le Ist”, le infezioni sessualmente trasmissibili, che si terrà a Brindisi il 30 novembre, a partire dalle 8.30, nella sala congressi dell’Autorità portuale. Responsabile scientifico è il direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive dell’ospedale Perrino, Salvatore Minniti. Interverranno il direttore generale della Asl, Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, la direttrice amministrativa Loredana Carulli e il presidente dell’Ordine dei medici di Brindisi, Arturo Oliva.
“In concomitanza con la Giornata mondiale della lotta all’Aids che si celebra il primo dicembre – spiega Minniti – è doveroso riproporre al centro dell’attenzione il tema dell’Hiv e delle Ist in generale. Per esprimere la vicinanza della Asl Brindisi al problema – aggiunge – su una facciata dell’ospedale Perrino sarà proiettato il fiocco rosso simbolo della lotta all’Aids. Anche nel nostro territorio, sottotraccia, i numeri delle nuove infezioni da Hiv e delle altre Ist non accennano a ridimensionarsi. Le Infezioni sessualmente trasmissibili – prosegue Minniti – sono in costante aumento e non conoscono barriere di natura geografica e neanche di tipo economico e culturale. Infatti, anche nella ‘progredita e ricca’ Europa, si stimano quasi venti milioni di nuovi casi ogni anno. Nell’ambito di questo scenario l’Aids, flagello epocale che ha esordito come uno tsunami nell’ultima parte del secolo scorso, non solo non è ancora stato debellato, ma continua ad essere caratterizzato da una enormità di falsi miti che impediscono un pragmatico contrasto alla sua diffusione, soprattutto fra le giovani generazioni”.
Per Minniti “la risposta corretta a questo bisogno di salute potrà concretizzarsi solo grazie alla diffusione capillare degli strumenti di prevenzione; alla facilitata accessibilità alle cure disponibili; ma anche attraverso il superamento della paura e dello ‘stigma’ tuttora presenti in larghe fasce della popolazione, come frutto avvelenato della carenza di corrette informazioni, soprattutto in tema di Hiv”.