Accusato di aver provato a corrompere un medico per “vendere” trattamenti di chemio. Assolto dal Tribunale di Brindisi

Si è chiusa – per il primo grado di giudizio – con una assoluzione con una formula ampiamente liberatoria (“il fatto non sussiste”) la vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto il dott. Luigi Mariano, 64 anni, di Lecce, difeso dagli avvocati Massimo Manfreda e Vittorio Manes.

Il pubblico ministero Pierluigi Montinaro aveva chiesto una condanna a due anni e otto mesi, ma il Tribunale di Brindisi (collegio composto dai giudici Fracassi, Falerno e Caputo) ha deciso per l’assoluzione.

In sostanza, secondo l’accusa, il dott. Mariano, dipendente della clinica Salus di Brindisi, struttura convenzionata con il Servizio sanitario Nazionale, avrebbe offerto al compianto primario dell’epoca del reparto di Medicina dell’ospedale di Ostuni, dott. Pietro Gatti, di inviare i pazienti affetti da neoplasie epatiche proprio alla Salus per effettuare trattamenti di chemio embolizzante (altamente remunerativi), nonostante la Asl di Brindisi fosse attrezzata per lo stesso tipo di trattamenti. In cambio, Gatti avrebbe ottenuto una consulenza scientifica dalla clinica dietro remunerazione. Offerta mmai presa in alcun modo in considerazione dal dott. Gatti.

Va chiarito che le parti offese del processo sono state proprio il dott. Gatti e la Asl di Brindisi, mentre la clinica Salus non è stata coinvolta in alcun modo nella vicenda giudiziaria.

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