Le notizie ufficializzate nei giorni scorsi dal dirigente comunale alle Finanze circa un aumento spropositato della Tari inducono tutti ad una assunzione immediata di responsabilità. Il problema degli aumenti è determinato essenzialmente dal costo inaccettabile dello smaltimento dell’indifferenziato negli impianti privati e quindi tutto il resto passa in secondo piano.
Un motivo in più per correre ai ripari. In attesa che anche il “pubblico” faccia finalmente la sua parte (attraverso il completamento dell’impiantistica del ciclo dei rifiuti), è necessario che ci sia una mobilitazione generale per spingere il gruppo Eni a realizzare a Brindisi (dopo l’impianto-pilota di Mantova) un impianto per il recupero della plastica.
In tal modo, si restituirebbe un ruolo strategico al Petrolchimico di Brindisi attualmente messo a rischio dall’annunciata chiusura del cracking. E sarebbe anche un segno di riconoscenza dell’Eni verso una città come Brindisi che ha dato tanto alla chimica italiana.
E’ questo il motivo per cui è necessario che istituzioni locali, la Regione Puglia ed i parlamentari si mobilitino per far si che questo avvenga. Brindisi, infatti, ha competenze e potenzialità tali da potersi candidare a pieno titolo ad ospitare tale impianto ed i benefici ricadrebbero inevitabilmente anche sui singoli cittadini.
Lino Luperti – consigliere comunale di Brindisi