Liste di attesa nell’Asl di Brindisi – Una nota di Cgil, FP e SPI


Qualche giorno fa si è tenuta la cabina di regia confederale monotematica sulle liste d’attesa nella
ASL BRINDISI. Avevamo chiesto report chiari, aggiornati ai dati dell’ultimo anno e li abbiamo
ricevuti, ma già da una prima analisi dell’ultimo trimestre la situazione appariva drammatica per il
nostro territorio.
Gravissima la carenza di medici, con 203 unità in meno rispetto al piano dei fabbisogni. Procedure
concorsuali lente e/o andate deserte, precariato diffuso, con personale del comparto ancora in attesa
di stabilizzazione, lavoratrici e lavoratori che da tempo hanno conseguito i requisiti per la
stabilizzazione, addirittura con cinquanta mesi di anzianità di servizio già maturata, eppure le
stabilizzazioni non avvengono, nonostante la cronica e grave carenza di infermieri ed altre
professionalità necessarie per garantire i livelli di assistenza e cura.
Le pesanti carenze di organico non consentono di garantire all’utenza servizi e livelli essenziali di
assistenza (LEA). Per questo serve un piano straordinario di assunzioni, soprattutto nella nostra
provincia, per abbattere le liste d’attesa, per coprire i vuoti di organico e per poter concretamente
riorganizzare la rete territoriale sanitaria.
Le branche con maggiori criticità, dai dati acquisiti, risultano essere: cardiologia, radiologia,
urologia, endocrinologia, ginecologia, ortopedia; per cui abbiamo chiesto di costruire percorsi
diagnostici terapeutici assistenziali (PDTA) dedicati. Stiamo verificando l’omologazione tra orari di
lavoro del personale di comparto e di area medica che lavorano in multi professione – equipe.
Abbiamo chiesto di verificare la possibilità di uniformare gli orari delle strutture sull’ intero
territorio provinciale, per evitare discriminazioni di accesso e di erogazione delle prestazioni tra i
diversi residenti /utenti, di investire sulla sanità territoriale, di incentivare il lavoro ordinario nelle
specialità in cui si registrano maggiori sperequazioni, in dispregio alle norme contrattuali e in
relazione alla libera professione. Abbiamo inoltre richiamato la forte criticità sul fenomeno delle liste
d’attesa per le prescrizioni di visite a domicilio, un ulteriore disagio per i pazienti più fragili: anziani
e non autosufficienti.
Nonostante i continui finanziamenti messi a disposizione per curare le persone a domicilio,
l’obiettivo sembra molto difficile da raggiungere.
Serve una nuova azione strategica, un nuovo corso, bisogna invertire la rotta, cominciando da
protocolli e procedure chiare e trasparenti, intervenendo sulle prestazioni che soffrono il maggior
disagio di accesso, fornendo indicazioni chiare alle lavoratrici e ai lavoratori che operano nei Centri
Unici di Prenotazione (CUP), affinché i cittadini non restino più soli e disorientati dinanzi alla
negazione di una prestazione (agende chiuse…) ma anzi siano guidati proficuamente sulle cose da
fare quando i tempi di attesa sono troppo lunghi rispetto al bisogno di cura. Infatti, molti sono gli
utenti che rinunciano a curarsi perché non sanno che, per norma, hanno diritto a chiedere che la
prestazione sia garantita in intramoenia (cioè privatamente) pagando solo il ticket o gratuitamente se
sono esenti.
Questo significa chiarezza nella comunicazione, agende aperte e accessibili, in piena trasparenza,
secondo il regolamento recepito dalla Regione Puglia, come previsto dal Piano Nazionale e dal D.
Lgs n.124/1998 in materia di liste d’attesa.
La Cgil Brindisi, con le categorie Funzione Pubblica e SPI, nei prossimi tavoli monotematici già
calendarizzati dalla ASL Brindisi continuerà nella sua azione per affermare l’esigibilità del diritto
alla salute, sostenendo un sistema sanitario universalistico e fondamentalmente pubblico, quale
garanzia di quel diritto alla salute sancito dall’art.32 della nostra Carta Costituzionale.
Le Segreterie Territoriali Brindisi
C. Cleopazzo M. Almiento M. Di Cesare
F.P. CGIL SPI CGIL CGIL CdLT

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