Nei giorni scorsi, così come riportato dagli organi di stampa, su iniziativa della Camera di Commercio BR/TA, si è svolto nella città jonica un tavolo di lavoro per verificare, così come richiesto dalla locale sezione di Confindustria, quali potranno essere le ricadute economiche ed occupazionali per il territorio derivanti dagli effetti che potranno determinarsi per i porti di Taranto e Brindisi per effetto del decreto energia. Francamente è incomprensibile il motivo per cui, pur essendo accomunati da possibili sinergie nel settore dell’eolico offshore, la Camera di Commercio non abbia scelto di far svolgere un incontro unico sul futuro dei due porti. Nell’appuntamento tarantino, pertanto, si è discusso di Taranto (era presente un solo imprenditore brindisino, Carlo Carbone, nella sua veste di Vice Presidente del terminalista Yilport) e adesso è auspicabile che in tempi brevissimi lo stesso ente camerale promuova un tavolo per il porto di Brindisi. In quella sede la sezione brindisina di Confindustria e l’Amministrazione Comunale dovranno – per una volta – mostrare la capacità di rivendicare investimenti e occasioni di sviluppo per il nostro porto. Il tutto, dopo un incontro con gli operatori del settore che fino ad oggi non si è avuta la sensibilità di convocare. Il tavolo, insomma, non dovrà essere una delle tante “vetrine” a cui spesso partecipa chi ci dovrebbe rappresentare. Si creino i presupposti, invece, perché si parli di fatti concreti e con cognizione di causa. Ci aspettiamo, pertanto, che a Brindisi si determinino le condizioni perché si discuta di porto in maniera seria e documentata, al contrario di ciò che è accaduto sino ad oggi.
Michelangelo Greco – Consigliere Comunale di Brindisi