Dalla smania di tappezzare ogni angolo del centro storico con targhe toponomastiche in marmo, non si sono salvati neppure i Bastioni S. Giacomo, su un prospetto dei quali ne è stata brutalmente affissa una, senza motivazione alcuna.
Anche perchè di fronte, sull’altro lato della strada, ne stata affissa un’altra.
Nè si può dire che sulla stessa strada non ne siano state affisse a sufficienza. Anzi.
Credo che la nostra città possa vantare il primato europeo delle targhe, avendone, affisse, in certe strade, come in via Lata, in media una ogni dieci, dodici metri. Un record difficilmente superabile.
Non credo che in Italia ci siano altri comuni, che ne abbiano affisse sui propri luoghi storici, sulla propria storia.
Provo amarezza e vergogna per chi ha autorizzato questo oltraggio, ma anche per chi doveva e poteva intervenire per impedirlo e non lo ha fatto.
Purtroppo la mancanza di rispetto verso la cultura e la storia ha radici e responsabilità antiche, in una città che nel passato è stata tradita nei suoi affetti più cari, rasi al suolo dalla superficialità e dal cinismo degli amministratori del passato.
Al di là di ogni altra considerazione, credo che sia urgente rimuoverla per proteggere la memoria e l’emozione del luogo, il respiro della nostra storia, che esprime non solo esperienze e valori che sono il fondamento della nostra cultura, ma costituiscono il tessuto narrativo della nostra identità, il senso della nostra appartenenza, che non possono essere oltraggiate da una targhetta..
Vincenzo Albano