Sanità. FdI: il privato accreditato piace a fase alterne, a Ceglie Messapica viene cacciato, a Mesagne l’hospice affidato a una coop… i cui vertici sono indagati dalla procura di Chieti

Ecco il documento del gruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Puglia:

“Da qualche giorno è attivo l’hospice a Mesagne (dodici stanze di degenza con un’équipe multidisciplinare di oltre quaranta operatori), gestito dalla cooperativa sociale La Rondine di Lanciano. Lo annuncia in pompa magna il direttore generale della ASL BR, Maurizio De Nuccio, che ringrazia <il presidente della Provincia di Brindisi Antonio Matarrelli e il consigliere regionale Mauro Vizzino, Presidente della 3^ Commissione Regionale Sanità, per l’impegno profuso che ha contribuito all’ottenimento di questo importante risultato>.
“La prima considerazione da fare sarebbe: due pesi e due misure. A Ceglie Messapica cacciamo, forse in modo non corretto, il privato accreditato, Fondazione San Raffaele, per l’internalizzare la gestione del Centro di Riabilitazione; a Mesagne, invece, viene affidata la gestione del Centro residenziale per Cure Palliative e terapia del dolore a privati accreditati. Peccato che nella determina di affidamento non solo non è chiaro come si è giunti alla scelta della suddetta cooperativa, ma anche la decisione di avere un direttore sanitario indicato dalla ASL. Molto ci sarebbe, anche, da dire nella composizione del personale, ad esempio, ci chiediamo: ma un esperto in comunicazione esattamente in un hospice di cosa si occupa?
“Ma è la seconda considerazione che ci preoccupa anche di più: la ASL BR sa che il 7 maggio scorso la Procura di Chieti ha inviato l’avviso di conclusione indagine con l’accusa di ‘turbata libertà degli incanti’ proprio ai vertici della cooperativa La Rondine (come riportato da https://www.ilcentro.it/chieti/cooperativa-si-camuffa-per-vincere-l-appalto-asl-da-7-milioni-nove-indagati-1.3282464), secondo i pm si sarebbero aggiudicati, nel 2022, appalti mentre erano sottoposti a ‘un provvedimento interdittivo’ per un’altra inchiesta giudiziaria che portò addirittura in carcere l’allora presidente. 
“Garantisti, quali siamo, auspichiamo che i nove indagati abbiano chiarito, nel frattempo, la loro posizione e la Procura di Chieti abbia per loro chiesto l’archiviazione. Ma se non fosse così: se chiedesse il rinvio a giudizio? Sarebbe opportuno far gestire l’hospice di Mesagne a indagati per reati attinenti al mondo della sanità?
“Per questo motivo in autotutela come Fratelli d’Italia chiediamo che la determina venga ‘congelata’, almeno fino a quando non sarà definita la vicenda giudiziaria.”

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