Finalmente le cose dette nel corso del tavolo ministeriale del Made in Italy svoltosi in Prefettura a Brindisi fanno parte di un documento ufficiale e cioè del verbale redatto proprio dai funzionari del Ministero , con tanto di elenco dei presenti e con la tabella degli investimenti di cui si è parlato e che fanno parte della piattaforma che adesso è parte integrante del lavoro di questo tavolo sulla decarbonizzazione.
Ebbene, a giudicare proprio da questa tabella, si potrebbe affermare che Brindisi sta per diventare una città ricca e senza alcun problema occupazionale.
Nell’elenco spicca senza dubbio il parco eolico offshore Nadara, proposto da Blue Float Energy, con un investimento di 3 miliardi e 700 milioni di euro, con seimila addetti in fase di costruzione e 100 addetti in fase di esercizio. E poi i 500 milioni di Renexia per realizzare anche in questo caso un parco eolico offshore con oltre 1.300 addetti. Poi ci sono i 100 milioni di euro del gruppo Eemaxx, sempre nel settore delle energie rinnovabili. 100 milioni saranno spesi da Renesys Energy, con 270 addetti, sempre nello stesso settore.
Ancora tutto da definire, invece, per la fabbrica di strutture di supporto per pannelli fotovoltaici annunciata a Brindisi dal ministro Salvini. Al momento non si sa quanto si dovrà investire, anche se a farlo dovrebbe essere la Cisa con RFI ed Enel. A settembre i primi operai sarebbero dovuti entrare nel cantiere – sempre stando a quanto dichiarato dal ministro – e invece, siamo a meno di niente. Per il resto, nell’elenco continua a comparire il fantasma di ACT Blade che aspetta soldi dallo Stato per poterli spendere a Brindisi in cambio di un centinaio di posti di lavoro. Poi c’è la Fincosit con qualche milione di euro e piccoli investimenti con miseri ritorni occupazionali.
Insomma, la favola dei duemila posti di lavoro e di 700 milioni di euro per Brindisi resta tale, visto che per il momento – a fronte di tanti posti di lavoro che si perdono ogni giorno – c’è solo un foglietto di carta.