Il Consiglio Comunale di Brindisi domani sarà chiamato ad affrontare un argomento particolarmente impegnativo e che riguarda il futuro della società partecipata. Un deficit gestionale ormai incontenibile ha determinato la necessità di correre ai ripari con soluzioni definitive. Alla semplice consegna dei registri contabili in tribunale si è aggiunta una soluzione differente, peraltro prevista per legge e che consiste in una composizione negoziata che offre del tempo alla stessa società per pagare una parte dei debiti e che consente la cancellazione del debito principale che è nei confronti proprio del socio unico, cioè il Comune di Brindisi. Ma resta il problema gestionale, visto che le entrate continuerebbero a risultare insufficienti per far fronte ai costi del personale e gestionali. Da qui la soluzione dello spacchettamento che consisterebbe nella cessione di alcune commesse, sotto forma di rami di azienda, con annesso personale incaricato. E’ il caso, ad esempio, del parcheggio situato nei pressi dell’aeroporto del Salento e che attualmente viene gestito proprio dalla Multiservizi. Lo stesso verrebbe ceduto ad Aeroporti di Puglia che assumerebbe il personale addetto della Bms. E la stessa cosa avverrebbe anche per la gestione del verde pubblico e per la custodia di monumenti e beni storici.
Ma un dubbio sorge spontaneo. Perché procedere con la valutazione di offerte frutto di trattative e non con regolari gare di appalto? Perché non prevedere il fabbisogno del Comune per ogni singolo settore e stanziare le somme necessarie, con il vincolo della clausola sociale. Il rischio da evitare, insomma, è che questo spacchettamento diventi un affare per qualcuno, sena risolvere il problema di fondo che è quello del futuro dei 150 lavoratori della stessa Bms.