Nella notte tra il 14 e 15 settembre un grosso incendio si sviluppa all’interno del petrolchimico e interessa il cracking, cioè il cuore pulsante dello stabilimento. Arrivano le prime immagini amatoriali da cui si evince che i vigili del fuoco sono come al solito in prima fila. E sempre le cronache riferiscono interventi in ogni angolo della provincia per estrarre vittime di incidenti stradali dalle lamiere delle proprie auto. E poi gli incendi nella zona industriale di Brindisi, a pochi metri da impianti industriali ad alto rischio ed i canneti del canale Patri che bruciano nel cuore della città e quindi con la necessità di domare le fiamme quanto prima possibile.
Poi arrivano le prime piogge ed il tempo – si sa – non è più come una volta. Invece che un normale temporale si abbatte sul territorio un vero e proprio nubifragio. Ieri è successo ad Erchie e poi a San Pancrazio Salentino. Gente bloccata nelle auto nelle strade con oltre un metro d’acqua, scantinati completamente allagati e piani terra impraticabili. La gente ha paura, chiede aiuto ed ovviamente si rivolge ai vigili del fuoco, riconosciuti da tutti come gli eroi di cui non si può fare a meno. Uomini che sono disposti a tutto pur di portare in salvo la gente e quanto accaduto nel foggiano, con un vigile del fuoco morto in servizio a 59 anni mentre tentava di prestare soccorso alle vittime di un alluvione la dice lunga.
E ieri anche a Brindisi i pochi uomini a disposizione sono corsi ad Erchie da dove nel giro di pochi minuti sono arrivate 27 richieste di soccorso! Ed ovviamente la macchina dei soccorsi era pronta ad intervenire anche altrove. Il tutto, nonostante all’appello manchino una cinquantina di vigili del fuoco rispetto a quanto previsto nella pianta organica. Tanto – si dirà – stiamo parlando di eroi, capaci di farcela sempre, anche con pochi uomini e pochi mezzi. Ma non è giusto, soprattutto quando qualcuno di loro ci rimette la vita.
Mimmo Consales