Nota del consigliere regionale, Luigi Caroli.
“I lavori sono in uno stato avanzato (come testimoniano le foto), ma difficilmente sarà pronto entro la fine dell’anno, come da cronoprogramma previsto per il Centro Risvegli che sta sorgendo vicino al Presidio ospedaliero di riabilitazione ad alta specialità, così vicino che le due strutture saranno collegate con un tunnel per garantire ai pazienti, in stato vegetativo e stato di minima coscienza, l’assistenza necessaria con prestazioni riabilitative proprie di un centro risvegli. Nel progetto originario, infatti, era già previsto che una volta completato il Centro risvegli, il Centro di Riabilitazione avesse una gestione pubblica.
Lo ricordo ancora una volta, per evidenziare che l’aver impresso una forte accelerata al trasferimento è stato un errore che oggi fa registrare un dannosa polemica politica che danneggia solo i malati e le famiglie e chiedo: ma chi agita e specula sui morti con l’intento di screditare la struttura, oggi gestita dalla Fondazione San Raffaele, non sa che l’etichetta di ‘clinica degli orrori’ rimarrà anche quando sarà pubblica? Non solo, in un momento in cui si verificano aggressioni al personale sanitario le notizie che quotidianamente vengono diramate su casi di malasanità e incompetenza del personale medico alimentano un clima pericoloso, che potrebbe portare qualcuno all’esasperazione.
A maggio scorso, quando la proposta di legge arrivò in aula, lo dicemmo che era impossibile trasferire tout court una struttura così complessa e che sarebbe stato opportuno avviare – in vista del completamento del Centro risvegli – una trattativa con la Fondazione San Raffaele per un passaggio di funzioni sanitarie, ma anche del personale. Non solo, serviva tempo anche per valutare il costo reale del trasferimento.
E per concludere, che fine ha fatto e quanto è costata la ricerca di mercato che la Asl Brindisi ha fatto lo scorso anno per evitare l’ennesima proroga al San Raffaele e affidare la gestione del Centro confrontando le offerte. Da quello che mi risulta di offerte ne sono arrivate una ventina e la commissione esaminatrice ad hoc avrebbe individuato solo una corrispondente ai requisiti richiesti: la Fondazione San Raffaele, appunto, che oggi darebbe vita, invece, a una gestione pessima.
È evidente che c’è qualcosa che sfugge a noi comuni mortali e che prima o poi qualcuno dovrà spiegare: cui prodest?”/