Sta facendo molto discutere il fatto che, per la seconda volta, le gare indette dall’Amministrazione
consortile BR1 per la gestione dei servizi siano andate deserte.
Le gare, occorre ricordarlo, sono indette dalla Pubblica Amministrazione e destinate alle imprese
sociali nell’ottica di una risposta ai bisogni della comunità in chiave sussidiaria, come previsto dalla
nostra Costituzione. Se esse non trovano rispondenza nella legittima aspirazione in nessuna delle
cooperative del territorio (e non solo) a svolgere il proprio naturale scopo di impresa è doveroso
porsi delle domande, sebbene l’esercizio più diffuso sembri essere al momento quello di azzardare
risposte.
Come Forum del Terzo Settore preferiamo restare alle domande e ne vogliamo porre alcune.
I bandi emessi mettono nelle condizioni le imprese di garantire da un lato servizi adeguati e
dall’altro il rispetto della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici impiegati?
In un momento cruciale per la riorganizzazione dei servizi, data dalla congiuntura dell’aumento dei
bisogni a fronte di un generale mancato aumento delle risorse disponibili nonché dal novellamento
degli standard retributivi in particolare per i dipendenti delle Cooperative Sociali, si è tenuto conto
in fase di ideazione degli avvisi del quadro nuovo in cui i soggetti privati di impresa sociale si
trovano ad operare?
I luoghi dell’incubazione e della sintesi ovvero le cabine di regìa (alle quali anche le rappresentanze
del Terzo Settore partecipano), hanno fatto abbastanza per ragionare in termini di riordino della
spesa e ottimizzazione delle risorse disponibili evitando che la coperta troppo corta diventasse un
mero oggetto di dialettica di contrattazione?
Come Forum del Terzo Settore regionale pugliese e provinciale brindisino abbiamo particolarmente
a cuore due cose: da un lato che la risposta ai bisogni sociali, assistenziali e culturali metta al centro
le persone e le comunità di riferimento e dall’altro che il lavoro che queste risposte generano sia
sempre e solo lavoro di qualità. Nella stesura stessa del testo del DDL regionale pugliese sul Terzo
Settore, approvato dalla Giunta e ora in Commissione III presso il Consiglio Regionale, abbiamo
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insistito e ottenuto che vi fosse un richiamo forte al lavoro di qualità e rispettoso della dignità dei
lavoratori, a riprova di quanto per noi dirimente sia questo punto. Per questo, ribadiamo, le gare
andate deserte aprono delle questioni enormi su cui tutti siamo chiamati ad interrogarci senza
ricorrere a risposte e giustificazioni frettolose.
Non sappiamo se le affermazioni riportate dalla Gazzetta del Mezzogiorno attribuite al Dott. Falco,
dirigente ai Servizi Sociali del Comune di Brindisi, vice-direttore del Consorzio dell’Ambito BR1 e
direttore del Consorzio dell’Ambito BR3, siano vere e confermate; frasi secondo le quali a
determinare l’assenza di candidature ai bandi del Consorzio BR1 sarebbe stato niente meno che un
cartello organizzato dalle stesse imprese sociali al fine di indurre un rialzo dei costi. Se le
affermazioni fossero confermate riteniamo che rappresentino un errore grave, molto grave.
Dalla nostra esperienza di rappresentanza, infatti, ci riesce molto difficile immaginare la capacità di
un tessuto così eterogeneo e variegato e portatore di interessi differenti, quale quello dell’impresa
sociale, di raggiungere accordi informali così complessi e significativi.
Ci sembra, molto più ragionevolmente, di scorgere una convergenza naturale di soggetti diversi su
un un punto semplice: non vi erano e non vi sono le condizioni minime per la sostenibilità delle
azioni messe a bando con le risorse previste e con la tipologia di organizzazione dei servizi richiesti.
Come Forum del Terzo Settore non rappresentiamo gli interessi delle Cooperative Sociali e più in
generale delle Imprese Sociali, né tuteliamo direttamente i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, di
questo si occupano rispettivamente le categorie ed i sindacati.
Ciò che a noi compete è alzare un grido dall’allarme sul rischio che un sintomo evidente di un male
profondo possa subire una banalizzazione pericolosissima.
Invitiamo perciò tutti, sindacati, categorie e soprattutto le Istituzioni ad aprire un confronto ed una
analisi approfondita su quanto sta accadendo ai servizi del territorio.
La spesa pubblica e la risposta ai bisogni delle persone hanno probabilmente bisogno di un nuovo
punto di incontro che sappia conciliare esigenze e disponibilità a partire proprio dalle opportunità
nuove che il rinnovato quadro normativo offre, su tutte l’istituto dell’amministrazione condivisa
nelle sue declinazioni di co-programmazione prima e co-progettazione poi.
Quello che serve è un lavoro che guardi alla radice dei problemi, possibile solo se si potrà contare
sulla disponibilità di tutti e sulla responsabilità di ciascuno.
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Come sempre, il Forum del Terzo Settore c’è ed è disponibile ad offrire il proprio contributo di idee
e proposte.