Abbiamo più volte manifestato profondo e sentito apprezzamento per il modo in cui l’Arcivescovo
Intini vive e testimonia la sua Missione di guida spirituale e pastore d’anime nella difficilissima Realtà
Brindisina. Venendo dalla martoriata Realtà della Val d’Agri, Monsignor Intini ha subito capito quali fossero
le gravi sofferenze sociali, ambientali ed economiche che vive il Territorio di Brindisi. In tutti questi mesi, ha
ben coniugato e fatto coniugare nell’impegno ecclesiale in tutta la Diocesi, i principi fondanti e la Dottrina
sociale della Chiesa: ci riferiamo all’aprire le porte delle Chiese, soprattutto nelle periferie, ad un popolo
sofferente, agli emarginati, qualunque fosse il colore della loro pelle; ci riferiamo alla crescente
partecipazione di giovani nell’Attività ecclesiale e sociale in tutta la Diocesi; ci riferiamo all’attuazione di
importanti Progetti, quali il Progetto Policoro; ci riferiamo al continuo richiamo alle Encicliche Papali e alle
costanti predicazioni di Papa Francesco riguardanti le guerre, i mutamenti climatici e i modelli di sviluppo
economici e industriali da cambiare rapidamente. Tutto questo, ovviamente, non viene pienamente colto da
cuori e menti aride e soprattutto da chi condivide ed è costretto a condividere Scelte che hanno prodotto e
continuano a produrre la profonda sofferenza della Popolazione e di un Territorio in una grande crisi sociale
ed ambientale. Ma è anche forse soprattutto a questi cuori e a queste menti che l’Arcivescovo ha parlato nel
suo discorso del 31 agosto nelle Feste Patronali, oltreché, naturalmente, ai tanti uomini e donne di buona
volontà che popolano questa Città.
Sabato sera, in mezzo alle migliaia di persone presenti sul lungomare, vi sono stati alcuni che hanno
chiesto, in modo incivile, di interrompere il discorso per dar luogo alla partenza dei fuochi d’artifici. I segni di
inciviltà ci sono stati anche negli anni precedenti. Guai a far pensare che le Feste Patronali siano soltanto
legate allo scoppio dei fuochi, mentre sono il momento più importante di Incontro fra la cerimonia religiosa
e il momento civile in cui fare il bilancio sulla situazione che vive la Città e parlare degli Impegni concreti per
affrontare i mali presenti e per aprire alla partecipazione reale la gestione della Cosa pubblica. Può essere
giudicata forte la reazione dell’Arcivescovo quando, nel solenne pontificale del giorno dopo, ha detto di non
voler stancare ulteriormente i presenti con la sua omelia. Noi laicamente pensiamo che l’Arcivescovo abbia
voluto fornire un invito alla Meditazione, o per chi crede al raccoglimento; d’altronde i fedeli non hanno
voluto recepire alcune polemiche innescate sulla lunghezza dell’intervento della sera precedente, o il
richiamo improprio ai tempi che Papa Francesco ha chiesto di riservare alle omelie durante le celebrazioni
liturgiche.
Invitiamo tutti a rileggere il contenuto di alto Valore spirituale e anche civile del Discorso
dell’Arcivescovo, al quale riconfermiamo la stima e l’invito a proseguire con la stessa determinazione la sua
Missione, anche a nome di tanti Brindisini che hanno già manifestato o stanno manifestando il pieno sostegno
a Monsignor Intini.
Italia Nostra Brindisi, Legambiente Brindisi, A.C.L.I. Provinciali Brindisi, Fondazione “Tonino di
Giulio”, Medici per l’Ambiente, Anpi Brindisi, Forum Ambiente Salute e Sviluppo, No al Carbone,
Puliamoilmare Brindisi, Associazione “Vogatori Remuri Brindisi”, WWF Brindisi