«Tutti i Sì allo sviluppo sostenibile di Brindisi del Forum territoriale»
La «piattaforma programmatica aperta» proposta dalla Cgil per il «Forum territoriale dello sviluppo» che sì terrà giovedì 29 agosto, alle ore 18, presso Palazzo Nervegna a Brindisi. L’invito ad aderire è rivolto a cittadini, associazioni, partiti politici e tutti coloro che desiderano autoderminare lo sviluppo del territorio
Le emergenze di Brindisi
Brindisi è al centro di una crisi industriale ed economica senza precedenti. La decarbonizzazione ha portato alla chiusura della centrale Enel di Cerano, lasciando centinaia di famiglie senza un futuro occupazionale certo. La chimica, un tempo fiorente, è in declino, come dimostra la crisi della Basell, e il settore farmaceutico non è immune, con la “bomba” EuroApi che ha colpito il territorio. Anche il comparto aerospaziale è in bilico, aggravando ulteriormente la situazione economica della provincia.
Questa crisi industriale si somma a un preoccupante spopolamento: dal 2001 al 2020, Brindisi ha perso circa 19.000 abitanti, principalmente giovani che cercano migliori opportunità altrove. Le povertà, sia economiche che sociali, sono in aumento, alimentate da un mercato del lavoro sempre più precario e mal retribuito. Inoltre, il sistema sanitario locale è in uno stato di allarme rosso, con una cronica carenza di personale e risorse che mette a rischio la salute dei cittadini.
Decarbonizzazione ed energia
Il processo di decarbonizzazione, sebbene necessario, ha portato alla chiusura della centrale Enel di Cerano senza un piano alternativo adeguato. Tuttavia, vediamo nella produzione di energia da fonti rinnovabili un’opportunità per rilanciare il territorio. Diciamo sì all’eolico, al fotovoltaico, alla costruzione di batterie da accumuli e all’idrogeno verde, con la creazione di filiere produttive locali che possano generare “lavoro buono” e stabile. Proponiamo inoltre la costruzione di un dissalatore in zona Cerano, in collaborazione con l’Acquedotto pugliese, per prevenire future crisi idriche.
Diciamo no, invece, al deposito di GNL di Edison e al deposito di carburanti Brundisium, progetti che comprometterebbero la sicurezza del porto e precluderebbero opportunità di sviluppo più sostenibili e redditizie.
Bonifiche
Sì ad una una accelerazione sul fronte delle bonifiche per favorire lo sblocco di aree importanti, ed una riperimetrazione delle aree inquinate, che potrebbero essere impiegate per nuovi insediamenti anche per favorire la produzione di idrogeno verde cosi come da noi auspicato.
Il Porto di Brindisi
Il porto di Brindisi è una risorsa preziosa che deve essere valorizzata come Piattaforma logistica del Mediterraneo. Sosteniamo uno sviluppo polifunzionale del porto, che includa la nautica e la cantieristica, generando traffici e ricadute economiche positive per l’intero territorio. La logistica, se adeguatamente sviluppata, può diventare il volano di un nuovo modello di crescita economica per Brindisi. Il porto non può essere ridotto ad una stazione di rifornimento di carburanti e ad un affare solo per pochi, ma deve essere una risorsa e un volano di sviluppo per tutto il territorio insieme con l’Aeroporto che deve continuare a crescere.
Trasporti e Mobilità
La mobilità è un fattore chiave per lo sviluppo del territorio. È essenziale che Brindisi e il Salento siano inclusi nei piani per l’alta velocità e l’alta capacità, eliminando le ingiustificate esclusioni che ci penalizzano da troppo tempo. Sosteniamo anche lo sviluppo della mobilità dolce, come le ciclovie, per migliorare la qualità della vita e promuovere il turismo sostenibile.
Economia della conoscenza
L’Università, la Cittadella della Ricerca e la formazione sono fondamentali per lo sviluppo di Brindisi. Sosteniamo la creazione di un polo di eccellenza nella ricerca e nell’innovazione, collegato alle filiere produttive locali, alle produzioni cinematografiche e agli eventi culturali. Questo può favorire non solo lo sviluppo economico, ma anche contrastare lo spopolamento, offrendo ai giovani nuove opportunità di formazione e lavoro.
Turismo e destagionalizzazione
Il turismo può e deve diventare un pilastro dell’economia di Brindisi. Proponiamo investimenti per la destagionalizzazione dell’offerta turistica, valorizzando le risorse naturali e culturali del territorio per attrarre visitatori durante tutto l’anno. La cultura non va in vacanza, soprattutto a luglio ed agosto.
Agricoltura e Agroindustria
L’agricoltura e l’agroindustria rappresentano un settore strategico per Brindisi. Sosteniamo investimenti per modernizzare e rendere più competitiva questa filiera, promuovendo pratiche sostenibili che possano contribuire a un’economia più verde e resiliente.
Edilizia
L’edilizia rappresenta un importante asset strategico per lo sviluppo del territorio, che può generare molti posti di lavoro. Occorre, quindi, promuovere strategie integrate e multidimensionali sulla qualità dell’abitare. I quartieri pubblici possono e devono diventare al centro di strategie integrate di rigenerazione urbana. Dunque, occorre contemperare la riqualificazione edilizia e l’efficentamento energetico.
Per fare questo è necessario aprire un focus anche per migliorare le capacità della domanda pubblica intesa come ruolo di committenza per promuovere e rendere più efficaci gli interventi di riqualificazione del patrimonio pubblico.
Gestione dei rifiuti
Diciamo sì alla chiusura del ciclo dei rifiuti con una raccolta differenziata spinta e no all’ampliamento della discarica. È necessario un approccio moderno e sostenibile alla gestione dei rifiuti, che preveda anche l’implementazione di nuove tecnologie per il riciclo e il recupero.
Sanità
La sanità deve essere una priorità per il nostro territorio. Chiediamo un piano straordinario di assunzioni e investimenti per risolvere le criticità attuali e garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute. È inaccettabile che la popolazione debba subire una sanità da “terzo mondo” in un territorio che merita ben altro. Il diritto Costituzionale alla salute va garantito anche a Brindisi mettendo la Asl in condizioni di poter risolvere tutte le criticità esistenti.
No all’Autonomia differenziata
L’Autonomia differenziata rappresenta una minaccia per l’unità del Paese e per il futuro del Sud. Diciamo no a un progetto che rischia di aumentare le disuguaglianze territoriali, penalizzando ulteriormente regioni come la Puglia. Chiediamo politiche che promuovano la coesione sociale e territoriale, garantendo a tutti pari opportunità.
Una piattaforma programmatica aperta al contributo di tutti
Questa piattaforma programmatica contiene una serie di proposte concrete per un nuovo modello di sviluppo sostenibile per Brindisi. Tuttavia, è una piattaforma aperta, pronta a essere arricchita dal contributo di partiti, associazioni, cittadini e tutti coloro che desiderano un futuro diverso per il nostro territorio. Invitiamo tutti a contribuire a questa visione di sviluppo, ambiente, salute e lavoro, uniti nel rifiuto di un vecchio modello imposto dall’alto. Brindisi ha diritto alla sua autodeterminazione, e noi siamo pronti a lottare per garantirlo.
Il futuro di Brindisi lo decidono i brindisini.
Antonio Macchia
Segretario Generale
Cgil Brindisi