Sigilli ad un ristorante di Brindisi totalmente abusivo

A seguito di segnalazioni pervenute da numerose fonti che denunciavano l’esercizio di un’attività abusiva di ristorazione in sede fissa, con prevalente manipolazione e cottura di prodotto di origine animale, in contrada Giovanbattista, in area esterna al quartiere Sant’Elia – Brindisi, veniva organizzata e condotta, congiuntamente, specifica attività di controllo da parte degli Ufficiali e Agenti di Polizia Giudiziaria, in servizio presso la Questura di Brindisi, il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, il Nucleo di Polizia Amministrativa – Comando Polizia Locale – e il Dipartimento di Prevenzione, Igiene e Nutrizione – Azienda Sanitaria Locale.

Il controllo veniva eseguito all’interno di villetta indipendente, avente un’estensione di alcune centinaia di metri quadri, costruita abusivamente nel corpo di fabbrica principale e, successivamente, ampliato nella volumetria, mediante la costruzione di alcune verande anch’esse abusive, tutte opere in assenza di agibilità e quindi non fruibili dalla proprietà, né tanto meno dai clienti dell’esercizio pubblico di somministrazione di alimenti e bevande.

Sul posto gli Organi inquirenti verificavano la veridicità delle segnalazioni avendo modo di accertare il prosieguo dell’attività abusiva, già gravata da precedenti Ordinanze di cessazione immediata dell’attività di ristorazione e da Diffida all’osservanza delle stesse, tutti provvedimenti amministrativi emessi dal Settore Attività Produttive – SUAP del Comune di Brindisi, sempre disattesi dal gestore.

Nel corso del controllo vi erano diversi avventori intenti a consumare i pasti, condizione che portava a contestare al gestore la violazione, di cui all’art. 61/3° della Legg Regionale n. 24/2015 perché in corso l’attività in assenza della prescritta autorizzazione/titolo abilitativo; illecito che prevede, oltre all’applicazione della sanzione pecuniaria, la sanzione accessoria della chiusura immediata dell’attività di somministrazione.

A causa dell’assenza di certificazione sanitaria e di mancata attivazione del sistema di autocontrollo sulla salubrità dei prodotti alimentari, il personale ispettivo procedeva a sequestrare il prodotto alimentare e a conferirlo, secondo quanto previsto dalla disciplina in materia.

Assunto quanto accertato e verificata l’inosservanza delle Ordinanze di cessazione, il personale ispettivo apponeva i sigilli al fine di rendere efficaci ed esecutive le Ordinanze disattese, facendo presente che la violazione dei sigilli, in base al codice di procedura penale, prevede l’arresto facoltativo in flagranza per chiunque vada a violarli.

L’attività interforze proseguirà nei prossimi giorni a tutela della salute e dell’incolumità pubblica, orientando i controlli verso le attività non lecite che alterano le regole del libero mercato e della leale concorrenza.

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