L’Aigo Confesercenti Brindisi, ovvero l’Associazione italiana gestori ospitalità e ricettività diffusa,ha avuto in queste settimane la capacità, per prima rispetto ad altre associazioni similari, di leggere attentamente i dati in aumento degli affitti turistici brevi, come case vacanze, affittacamere e B&B, che hanno creato nocumento alle strutture alberghiere classiche e alla qualità generale del turismo nel nostro territorio, per poi ripercuotendosi a cascata sulla desertificazione commerciale di vaste zone dei territori comunali, rimaste oramai senza popolazione residente. Ora, dopo che Confesercenti ha acceso un luminescente faro su questa situazione, un po’ tutti hanno percepito la gravità del momento storico.
“Ribadiamo ancora una volta che tutto questo danneggia non poco – dichiara il responsabile regionale Aigo, Michele Piccirillo–la qualità del turismo e l’immagine luminosa che in questi anni la Puglia e Brindisi hanno saputo costruire. Mai avremmo voluto raccontare per primi questa situazione ma i numeri sono impietosi, con il rapporto di 1: 50, cioè una struttura alberghiera contro le 50 location dedicate agli affitti brevi, con decadimento della qualità del turismo e dei servizi offerti, ma anche con chiusura di attività commerciali stanziali. E’ arrivato il tempo di mutare atteggiamento. E noi abbiamo indicato il percorso da seguire per le strutture extralberghiere, che è l’unica strada per incrementare la qualità del turismo, ma anche la vita dei residenti. Questi i punti principali: professionalizzazione degli operatori, classificazione delle strutture; attuazione del Codice identificativo nazionale (Cin); controlli rigorosi; immobili conformi alle normative e in regola con le dotazioni di sicurezza. Il decreto legge, entrato in vigore il 15 dicembre 2023, prevede ad esempio l’obbligo per i proprietari degli immobili destinati all’ospitalità turistica o agli affitti brevi (sotto i 30 giorni) di installare almeno un rilevatore di monossido di carbonio e uno di metano o Gpl, oltre a un estintore, in ciascun alloggio. Non è nostro costume generalizzare, ma le autorizzazioni spesso verrebbero concesse senza adeguati controlli, portando alla proliferazione di B&B e case vacanze che lavorerebbero senza le necessarie certificazioni. È tempo quindi di cambiare atteggiamento e adottare una programmazione più costruttiva”.