Tutto risolto in Comune, almeno per il momento. La confusione delle scorse settimane è ormai alle spalle, anche se non sono state chiarite le reali ragioni della lite e di quella che sembra una riconciliazione.
A chi importa poi? Non certamente ai cittadini considerato che hanno già votato. Adesso devono pensare solo a barcamenarsi nel labirinto dei tantissimi problemi mai risolti della città, ma anche e soprattutto a pagare le tasse, la ta.ri. , l’addizionale l’iperf comunale e ogni altra diavoleria inventata per tormentare la loro vita. Sempre al massimo naturalmente.
E l’opposizione? Bella pretesa. Perché e in virtù di quale diritto, se è opposizione, pretende di sapere?
Nelle dichiarazioni del sindaco e di alcuni componenti della sua maggioranza traspare evidente il sollievo e la soddisfazione di aver ritrovato, dopo tanta fatica, le pecorelle smarrite necessarie per rimanere in sella, per governare.
E perché altro, se no?
Sono riusciti a risolvere il problema dei numeri necessari le votazioni in aula, non certamente a superare le loro incomprensioni, i loro problemi. Hanno costruito solo i presupposti per la prossima lite e per un altro giro di poltrone.
Mi riesce difficile rintracciare in questa operazione, la conferma del proposito di rinnovamento della politica e dell’attività amministrativa, più volte manifestato in campagna elettorale.
Hanno servito la solita minestra riscaldata. Hanno riproposto lo stesso percorso virtuale, persuasivo, costruito su tante espressioni lessicalmente suggestive, per elencare i fantasiosi impegni inseriti nel programma elettorale, rimasti purtroppo sulla carta, mai realizzati.
Della città attuale, che ha difficoltà a sopravvivere alla quotidianità, che non ce la fa, che vive in grande affanno, solo qualche breve accenno, nemmeno una parola sui provvedimenti necessari per porvi rimedio, su cosa fare realmente nell’immediato.
Eppure scivoliamo sempre più giù.
Sono senz’altro consapevole che si possa tentare di liquidare la mia riflessione come frutto di una mentalità dietrologica, incline ad assumere un atteggiamento critico ad ogni costo, ma qualcuno mi dovrebbe aiutare a rintracciare nell’ambito dell’attività amministrativa, per come si è concretizzata nell’anno trascorso dal suo insediamento, cosa è stato fatto effettivamente.
Come si può emettere un giudizio positivo sulla sua attività se mancano elementi significativi possano essere riferiti alle scelte ed ai progetti riferibili concretamente ad essa?
Perchè quella che vedo è solo una città che vive continuamente tante situazioni reali di grande sofferenza, rispetto alle quali l’attività amministrativa e programmatica si è dimostrata totalmente assente. Incapace non solo di portare l’attività amministrativa là dove ci sono gli effettivi bisogni della città e dei cittadini, ma anche di assicurare un futuro a questa città e ai suoi cittadini.
Una classe politica, che nel complesso si è rivelata per quello che è: inadeguata al ruolo che era stata chiamata a svolgere, più incline ai condizionamenti interni, alla latitanza, piuttosto che al confronto, al fare.
Io non so più dove finisce l’amore più volte dichiarato dal sindaco per questa città e dove inizia l’ ostinazione incomprensibile nel voler andare avanti a tutti i costi . Anche se credo che non si sappia dove.
A volte questa insistenza, questo rifiuto della realtà che lo circonda, questi atteggiamenti quasi ingenui mi sconcertano, perché è evidente a tutti che i risultati dell’ amministrazione sono veramente esigui.
Il dramma di questa politica di governo della città, del sindaco, della sua maggioranza è che, a dispetto dei fatti, si vuole sempre avere ragione e anziché porsi su un più alto livello di riflessione politica, per confrontarsi, per poter analizzare ed affrontare adeguatamente i problemi che hanno di fronte, si esercitano a demonizzare gli avversari, solo perché dissentono, con cognizione di causa, dalle loro idee e dai loro progetti.
Io non credo che una maggioranza, ancorché legittimata dal voto, possa continuare ad anteporre i propri giochini, gli interessi del proprio partito di riferimento o del singolo, a quelli della città e dei cittadini.
Non si può ragionevolmente pensare di continuare nella pratica del nulla, di poter continuare a campare, perchè cosi facendo stanno condannando la città e i suoi cittadini. Che non meritano tutto questo.
Vincenzo Albano