Tensione alle stelle – Bloccati il porto commerciale e la centrale di Cerano

Dodicesimo giorno di protesta dei lavoratori licenziati dalla Sir. Si tratta di 74 ex addetti alla movimentazione del carbone che adesso presidiano il porto commerciale di Costa Morena nella speranza che qualcuno si ricordi di loro. Le trattative svoltesi presso Confindustria e presso la task force regionale sul lavoro non hanno sortito alcun effetto per una posizione irremovibile da parte dell’azienda.

Difficile prevedere, pertanto, cosa potrà accadere nei prossimi giorni perché la disperazione sta prendendo il sopravvento. Nel primo pomeriggio la tensione è aumentata e un lavoratore della Sir che si trovava sul nastro trasportatore ha minacciato di lanciarsi nel vuoto. Nel frattempo, il numero di camion in attesa di sbarcare ed imbarcare merci nel porto commerciale aumenta considerevolmente.

E la situazione è altrettanto incandescente a Cerano dove operai dell’indotto, consapevoli del rischio immediato di perdita del posto di lavoro, stanno impedendo l’accesso alla centrale.

Ma sia Cerano che Costa Morena sembrano davvero tanto lontani dai palazzi visto che non si registrano riscontri rispetto alle richieste di aiuto che arrivano dalle organizzazioni sindacali e dai lavoratori.

A Roma, invece, il tavolo istituito ormai da tempo presso il Ministero del Made in Italy non ha ancora sortito alcun effetto concreto, visto che ci si è limitati – peraltro solo nell’ultimo incontro – ad annunciare investimenti privi di piani industriali e di tempistica sulla realizzazione effettiva.

E nel frattempo le aziende dell’indotto continuano a morire una dietro l’altra a causa della contrazione di commesse, mentre l’Enel non fornisce alcuna risposta rispetto al grido di dolore che arriva dal territorio brindisino. Un trattamento che questa città davvero non meritava da chi ha lucrato miliardi per decenni grazie alla centrale di Cerano.

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