Salvini, Picchetto Frattin, Urso: l’un contro l’atro armati, disarmante il temerario tentativo di giustificare un fallimento annunciato e di cui si cercano palliativi, mentre Enel scappa indisturbata con il sonno perenne di sindaco e presidente di provincia.
Quando un territorio non determina dei rappresentanti istituzionali di rilievo a qualsiasi livello può succedere anche che dei soggetti, insigniti di cariche a tutti i livevelli di Governo, possano blaterare in maniera corale l’uno il contrario dell’altro stando certi che gli abitanti di quel territorio sono come chi li rappresenta e pertanto non si ribelleranno mai, anzi sorrideranno alla debacle annunciata, forze stavolta però non hanno fatto bene i conti con i lavoratori dell’indotto di Cerano.
Analizzando i fatti se ne determina un’insolente abbandono dell’industria su tutti il territorio pugliese, ma dove Brindisi ha la maglia nera, quindi andando gradualmente abbiamo assistito a:
Salvini Matteo, Vicepremier e Ministro dei Trasporti, dichiara il 3 giugno scorso, durante una conferenza stampa svoltasi nel comune di Brindisi che nella stessa Brindisi verranno creati 400 nuovi posti di lavoro, rivenienti da un processo che vedrà l’elettrificazione di tutto il percorso ferroviario di RFI, quindi vedrà la costruzione di pannelli solari a Catania – oggi vengono comprati tutti dalla Cina – che via mare raggiungerebbero Brindisi e lì verrebbero assemblati e portati su tutta la rete ferroviaria per essere installati in modo che i treni viaggino ad energia solare.
L’11 giugno invece, al Ministero delle Imprese il portavoce del Ministro Urso dichiara in un incontro ufficiale alle associazioni datoriali e sindacali che per effetto di 5 progetti di soggetti privati si sarebbero creati 385 nuovi posti di lavoro.
Sia la discesa di Salvini, che le asserzioni del Ministero delle Imprese sarebbero una parziale diminuzione di agonia per il Sud, se non fossero stati smentiti dal Ministro dell’Ambiente Pichetto Frattin che il 15 luglio scorso, convoca d’urgenza le Organizzazioni Sindacali in Prefettura di Brindisi ed annuncia che per la provincia di Brindisi non ci sono piani d’investimento per i prossimi 5 anni.
Adesso verrebbe da pensare chi dei tre dice il vero e chi invece no, oppure chi tra ministero dei trasporti, ministero delle imprese e ministero dell’Ambiente ha studiato e chi invece percepisce lo stipendio senza meritarlo, l’unica cosa certa è che il Ministro Pichetto Frattin ha firmato l’atto che decreta la fine dell’uso del carbone e quindi la società di produzione di energia Elettrica più importante in Italia ha deciso non di riqualificare i siti, ma bensì di chiuderli definitivamente senza alcun progetto industriale alternativo.
La Uilm di Brindisi, oltre a notare l’assenza del comune e della provincia di Brindisi in questa fase delicatissima, dove la desertificazione industriale sta mietendo migliaia di posti di lavoro, ha dibattuto al suo interno ed è emerso un quadro altamente sconfortante sulle decisioni di tutti gli attori istituzionali.
Sembra infatti che la chiara missione del Governo italiano, al netto dei proclami, sia quella di incentivare la chiusura di tutti gli insediamenti industriali in tutta la Puaglia, con il chiaro intento di far diventare la regione ad esclusiva vocazione turistica, praticamente chiudiamo le fabbriche ed apriamo ristoranti ed alberghi, quindi accade che mentre il governatore Emiliano si fa infinocchiare dalla VII commissione sull’autonomia differenziata, altrettanto fa sull’industria, che vede l’ex Ilva ormai con i mesi contati, la Bosch che si ridimensiona ed adesso l’Enel che chiude, senza dimenticare la Leonardo che al nord cerca dipendenti negli stabilimenti del sud sopravvive poco dignitosamente, i presidenti di provincia ed i sindaci non è che si coalizzano e manifestino il loro disappunto, no, loro rimangono in un silenzio assordante che li ricorderà come i Don Abbondio della Puglia, eppure sono solo 5, sarebbe facile mettersi d’accordo, capeggiando una protesta seria e non illusoria insieme alla Regione, che ricordiamo è la stessa che ha ospitato le tarantelle del G7.
Alla luce di un’azione politica locale inutile ed inconcludente viene da chiedersi come mai non desta stupore il fatto che i maggiori rappresentanti del Governo si contraddicano con una semplicità unica e gli unici ad arrabbiarsi siano i lavoratori?
Questo oltre a determinare l’aumento dell’astensionismo elettorale, sarà l’apoteosi dell’impoverimento di un territorio martoriato, dove però nessuno dovrà permettersi di giudicare la rabbia dei lavoratori.
Alfio Zaurito
Coordinatore Uilm della Puglia