Zaurito (UIL): Brindisi vittima dei continui proclami elettorali

L’intera Puglia e Brindisi in particolare vittima dei continui proclami elettorali

Lo scorso 3 giugno, il Ministro dei Trasporti e Vice Premier Matteo Salvini, si presenta a Brindisi per annunciare un progetto riqualificazione dell’ormai ex centrale Enel di Cerano, che ricordiamo a tutti un tempo occupava circa 1200 lavoratori tra diretti ed indotto.
Un progetto a dir la verità poco chiaro e che a suo dire avrebbe dato 400 posti di lavoro e sarebbe prima dell’estate 2024 per poi andare a regime, anche lui sembrava non comprenderne quale fosse il Know how, tant’è che ad un certo punto si dovette far assistere in maniera, anche lui poco chiara dal francavillese Antonio Cannalire, oggi siamo a Luglio e l’Enel saluta il direttore di stabilimento Stefano Liguori, continua a proporre soluzioni d’incentivazione ai dipendenti diretti e terza la centrale più grande d’Europa, con buona pace di tutti risulta ferma, con la morte annunciata, già 6 anni fa di quel poco che rimane.
L’11 di giugno invece il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ci convoca per annunciare un progetto, avulso da quello di Salvini, quindi s’intenderebbe in aggiunta in cui i posti di lavoro sarebbero 382 e coinvolgerebbero 4 imprese, tra cui la Veneta, con sede a Brindisi Scandiuzzi Srl, ma anche lì le idee sembravano poco chiare soprattutto dopo le dichiarazioni dei rappresentanti della multinazionale di fornitura di energia elettrica che sembrarono molto aleatorie e poco confortanti.
Nel complesso in 8 giorni i rappresentanti del Governo Centrale si arrabattano per annunciare 782 posi di lavoro e una nuova era industriale, ma dietro l’angolo ci aspettavano 2 importantissimi appuntamenti: le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo dell’ 8 e 9 giugno e il meeting dei grandi della terra, il G7 che guarda caso si sarebbe tenuto da lì a poco proprio a Brindisi ed a Fasano (Br) del 13 e 14 giugno.
Oggi a distanza di un mese dalla venuta del Ministro Leghista, che a vedere l’accoglienza riservatagli da alcuni rappresentanti delle istituzioni locali, sembrava stesse per arrivare il messia, gli stessi rappresentanti locali che ovviamente qualche anno fa militavano in altri partiti e redenti sulla via Appia di Brindisi si sono fatti incoraggiare a rappresentare la ex Lega Nord, dovremmo tirare un bilancio su cosa sia successo, siccome l’estate anche nel nord del Salento inizia alle idi di marzo e termina a fine ottobre, molto probabilmente il Vice presidente del Consiglio Matteo Salvini, si sarà immedesimato talmente tanto nelle vesti di un turista milanese a Brindisi nell’annunciare un progetto industriale tra Enel e la rete ferroviaria di Ferrovie dello Stato prima dell’estate, che probabilmente dovremmo aspettare i tempi terronici non quelli milanesi, fatto sta che lui l’annuncio lo ha fatto ad una settimana prima delle elezioni europee e ad oggi non si sente nulla da allora sul futuro delle famiglie dei lavoratori rimasti che ricordiamo sono scesi a meno di 300.
L’altra tegola per il mezzogiorno d’Italia ed in particolare Brindisi arriva dal Mimit, dove un gruppo di rappresentanti del Ministero delle Imprese di concerto ed in compartecipazione con il ministero del Lavoro annunci un altro progetto industriale non alternativo a quello di Salvini, ma che si dovrebbe aggiungere, ed in particolare citano 4 imprese interessate ad investire in un’area di proprietà di Enel, in realtà non quella della centrale di Cerano, ma un’area denominata Enel Nord, dismessa ormai da diversi anni, le quali dovrebbero svolgere lavori di logistica, costruzione pale eoliche e carpenteria meccanica, ma anche di questo a distanza di un mese non s’intravede la luce in fondo al tunnel del destino dei dipendenti i quali sono stati abbindolati da promesse da mercante prima della liturgia del G/, per paura che gli stessi andassero a manifestare alla corte di Giorgia ed i suoi compagni.
Alla luce di tutto ciò viene da pensare quanta fiducia il popolo italiano riponga nelle istituzioni se proprio i massimi rappresentanti promettono e non mantengono, non ci sarebbe da stupirsi quindi della scarsa affluenza alle urne, ci sarebbe mentre invece da preoccuparsi del decoro che ha chi rappresenta lo stato sapendo che sta promettendo un qualcosa ai soli fini personali o di partito e non per migliorare le sorti dei cittadini che sono i fruitori di quelle asserzioni, oggi come non mai la provincia di Brindisi rappresenta la maglia nera dell’economia pugliese con il minor numero di nascite ed il maggior numero sia di esodi di famiglie verso il nord sia di numero di domande di disoccupazione, ma a dire il vero tutta la Puglia attraversa un momento disastroso come non mai, al netto di qualche dato statistico promosso da enti di statistica, a cui verrebbe naturale chiedere con quale criterio vengono presi i numeri.
Basti pensare come mai i giornali ed i telegiornali diano notizie di famiglie in ferie già da luglio o riprese a destra ed a manca, ma a Bari la Bosch annuncia centinai di esuberi per effetto della cd transizione energetica che di fatto ridurrà tutto l’automotive in Italia e che una volta la faceva da padrone, a Grottaglie la Leonardo aerostrutture non sa che futuro dare ai 1300 dipendenti in quanto vittima della monocommittenza con Boeing e di cui non riesce ad uscirne da questa tenaglia di scarsa lungimiranza imprenditoriale, ma a tutto si deve aggiungere il futuro, anch’esso ormai segnato del più grande insediamento siderurgico d’Europa: lex ILVA, che una volta occupava tra diretti ed indotto circa 15.000 dipendenti, e da un commissariamento di Stato siamo riusciti a disintegrare una delle valvole industriali più importanti che l’Italia avesse.
Adesso a qualsiasi comune mortale come l’estensore di questo articolo, in maniera umile viene da pensare, ma realmente lo Stato Italiano oggi è fatto da uomini e donne che ci tutelano o risultano del tuto autoreferenziali?
Quale futuro spetta al mezzogiorno d’Italia con questo effetto domino di aziende che chiudno o si ridimensionano in maniera vertiginosa, lo sconforto è percettibile tra la nostra gente, tra le persone che si affidano al sindacato e sanno che la mannaia si abbatterà ancora di più nel momento in cui verrà applicata a regime l’autonomia differenziata. A noi come Uilm spetta il compito di cercare di trovare le soluzioni, ma se i nostri interlocutori istituzionali sono sordi non possiamo escludere epiloghi che non faranno di certo piacere alle dicerie giornalistiche di alcune testate nazionali.

Alfio Zaurito
Coordinatore Uilm della Puglia

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