Albano: Il Sindaco e la matematica delle poltrone

A tanti cittadini  l’attuale batti e ribatti fra il Sindaco ,  Assessori, Consiglieri Comunali e Partiti di maggioranza sulla dinamiche del poltronificio, sarà apparsa una storia godibilissima, che non ha niente da invidiare alle migliori trame della commedia d’autore.

Una disputa senza alcun rapporto  con la realtà, con la vita dei cittadini, ideale per catturare  l’attenzione dell’opinione pubblica, che si è dipanata  nella riproposizione del collaudato tormentone politico delle tante   dichiarazioni  stampa, riunioni, dibattiti fra di loro,   funzionali solo ad essere riconosciuti, ad essere visibili, per  ritagliarsi uno spazio, totalmente affrancati  dal dolore delle tante emergenze di una popolazione,   che  ormai vive momenti di angoscia per la loro incapacità  di  maggioranza di governo della città, di elaborare  risposte efficaci, di  tracciare  una direzione di marcia  per uscire dal pantano di una crisi  che da tempo strangola il territorio e la vita di molte famiglie,  che faticano a pagare l’affitto, le bollette, i tributi,  che per alimentarsi hanno a disposizione somme irrisorie,  che in molti casi non riescono a procurarsi i prodotti di prima necessità.

Nessuna riflessione sui provvedimenti da adottare con urgenza per evitare il disastro,   come, con quale progetto, in quanto tempo   mettere  riparo ai  servizi scadenti, al livello di disoccupazione,   alla crescente povertà, al degrado dei quartieri, alla desertificazione del centro urbano, alla crisi del commercio, dell’artigianato e dell’industria,  alle partecipate, alle sofferenze della mobilità urbana, al  livello esagerato delle tasse e delle imposte,  alla crescente emigrazione, che fotografa una città invecchiata, per la fuga di tantissimi  giovani, costretti ad andare altrove, lontano dalla propria famiglia,  dai propri affetti e dalla propria città, per trovare un lavoro ed un progetto di vita.

E come potevano farlo? Avrebbero dovuto riconoscere la propria incapacità, le loro gravi responsabilità. Che non ce la fanno.

Allora  gli risulta sempre  più   facile cercare addossare tutta la colpa  a chi è estraneo, che non c’ entra niente, che oggi può essere chi c’era prima di loro,  la regione, ma domani potrebbe essere Putin  o Peter Pan . Tanto hanno dimostrato che non c’è limite alla loro fantasia.

In questo modo pensano di confondere i cittadini,  cercando di distorcere fatti e responsabilità, nel tentativo di distorcere la realtà, di anestetizzare  la loro capacità   di riconocere chi non ci sa fare.

Sono già passati quindici giorni è tutto e fermo alla soluzione della distribuzione matematica  delle poltrone,  che  risulta  l’unico argomento che riesce a catturare la loro attenzione e  il loro impegno. 

Non credo che ci sia più tempo per i soliti giochetti, perché  su questa città, sui giovani, sul suo futuro, credo che si debba  riservare  un impegno più ampio della  solita demagogia, che sono soliti propinare.

Se, come dicono, sono capaci, ma su questo ci sono molti dubbi, dovrebbero uscire all’aperto, tornare in consiglio comunale e dire alla città  chi sono, cosa hanno fatto realmente in questo anno di governo della città, cosa vogliono fare, con quale programma, in quanto tempo, cosa sanno effettivamente fare oltre a litigare per le  poltrone.

Auguri ai cittadini di Brindisi, che spero non si facciano ingannare dalle apparenze, perché in gioco non c’è solo il loro portafoglio, avvilito dall’inflazione, dai  rincari esagerati, dalle tasse e dalle imposte, ma anche la loro vita e il futuro dei propri figli.

In verità a me, questa cortina fumogena, procura solo grande tristezza.

Vincenzo Albano

In questo contesto fatto di disuguaglianze, di inefficienze, di opacità dell’ attività della politica, che emergono tutti i giorni, non deve meravigliare nessuno se ha trovato terreno fertile il rancore e la sfiducia di molta parte dei cittadini nei confronti di molti politici, che considerano  di  ostacolo al processo di  normalizzazione del paese, come ha evidenziato la   deludente partecipazione  di solo il 33,03 % di cittadini  alle ultime elezioni europee.

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